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Monday, July 16, 2007

2140 - iterative 'j' transitions

N. sullo stilare dall' ideatrici singolarita' un noema a pernio di tornio //
ch' incida dai polimeri volani //
l' indispensabili addensamenti in sciami a tilde di minima pinnula //

16.07.2007 13:21

"[..] una specie di mappamondo pieno di numeri, da cui ricavava delle scale, dei modi. Faceva degli esperimenti con gli armonici [..] e con gli intervalli microtonali , lavorava sui suoni e sui rumori.". "Alcuni dei suoi ultimi lavori non sono delle composizioni musicali: voglio dire che non sono basati esclusivamente sulla musica [..] altre cose erano fondate sulle strutture ritmiche e sul potere dell'iterazione, altre sui principi elementari. Egli [John Coltrane] aveva sempre pensato che il suono fosse la prima manifestazione della creazione, anteriore alla musica". Alice McLeod Coltrane. In: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), pag. 738.

Saturday, February 24, 2007

2122 - a spola di soglia

N. sull' amplificare in gomitolo qualsivoglia segmento //

tribale a spola di soglia seducente nei nidi aduggianti l' efelide //

col quasistocastico fraseggio in tregenda di nube
a stilla di spigole //

... comunque fulgida nella ridda di traiettorie dell' a- tonale //

aciclica cosmesi dei lidi ... //

13:14 24/02/2007

"Fatto sta che la sua musica e' piena di 'note sbagliate', che potrebbero essere nate accidentalmente, per errore, per essere quindi accettate, razionalizzate e sistemate dallo stesso Monk [Thelonious 'Melodious' Monk] fino a diventare dei tratti distintivi - e seducenti - del suo particolare linguaggio musicale". In: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), pag. 634.

"1973 - gradinamento bitonale". Monday, march 13, 2006.
http://inkpi.blogspot.com/2006/03/1973-gradinamento-bitonale.html

"1974 - in singolarita' d' orpello". Thursday, march 16, 2006.
http://inkpi.blogspot.com/2006/03/1974-in-singolarita-d-orpello.html

NotaSullaNota
Occorre talento (irrobustito dalla tenace abitudine alla curiosita', all' esplorazione) per generare consapevolmente errori, confinarli e plasmarli in performance artistica. Oppure scientifico- sperimentale. Sono pochissimi quelli che riescono in tali faccende. E mai "a priori". Almeno per quello che ne so io.

Thursday, February 22, 2007

2121 - l'orli frangiati di Cecil

N. sull' aciclico tassellare a spillo //

ch' ausa 'l girante metaClonare simil granulomatoso //

come sorso di trance dell' alula ... //

che rolla nella sugna del captivo tosasiepe in caotiche sequenzializzazioni //

15:42 22/02/2007

"In ogni caso, nuovi grandi campioni del free jazz non sono apparsi all' orizzonte dopo quelli affermatisi negli anni Sessanta. Fra questi [..] sono tuttora Cecil Taylor e Anthony Braxton, la cui musica sembra a molti l'ultima Thule, la soglia superata la quale si entra nell' area del caos sonoro". In: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), pag. 305.

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Monday, February 26, 2007

2123 - le dislocazioni pausali di Theo

N. sul volatile siglare in leudo d' apice ch' incide zone in trisillabo //

e declina col risveglio d' ancia il pendice d' inedito anticipo //

ch' elude (e perturba) quei siti dove nell' ecolalia
l' ostioli nani singhiozzano //

09:27 26/02/2007

"[..] forse in nessun altro solista l'uso delle pause appare tanto geniale e creativo. E' la dislocazione delle pause che spesso determina la nuova melodia, caricandola di una singolare tensione: in uno studio a lui dedicato, Jean Delmas ha acutamente definito Rollins [Theodore Walter 'Sonny' Rollins] 'un organizzatore delle lacune'". In: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), pag. 684.

NotaSullaNota
Questa interessante citazione sulla singolarita' delle tecniche di improvvisazione di Sonny Rollins circa la 'dislocazione delle pause' sembra tratta da un futuribile testo su modelli - neanche tanto campati in aria - di micro regolazione dinamica di codici genetici piuttosto che da una biografia di musica Jazz. Non e' vero?

Wednesday, July 18, 2007

2141 - sensibile all' erpice

N. circa l' immergere //
quasi come in sincronia di beccheggio di leuto //
la sonica sonda sensibile ai sibili dell' erpice //

Nell' inondazione dai profili zincanti coll' impulsi 'n vortici di terziglio //
tacita sui cedui //

18.07.2007 23:10

"L'ascoltatore totale tenta di supplire a cio' che non sa con l' intuizione e con la bonta' della tecnica di ascolto". "[..] e' un soggetto capace di recepire con rispetto e senza pregiudizi qualsiasi musica". In: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), pag. 829.

NotaSullaNota
Interessante la figura dell' "Ascoltatore Totale". Purtuttavia in tale scenario l' ascoltatore totale dovrebbe tenere in debito conto anche i possibili effetti a medio- lungo termine di una ipotetica "sindrome" di cui ho gia' accennato in queste Note [#].

Interessante qui anche l' immagine (del sapere, sempre relativo) circa l' "inondazione dai profili zincanti coll' impulsi 'n vortici di terziglio" ...

[#]- "individuale soglia di saturazione uditiva al rumore". In: "1668 - ramificata tinnula (di carmina fluitantia)". Thursday, june 09, 2005.
http://inkpi.blogspot.com/2005/06/1668-ramificata-tinnula-di-carmina.html

Friday, June 06, 2008

2155 - sceniche a macchie di Rorschach

N. sul tinto ch' innesca il clone metrico //
stabilmente metrico //
metrico in rottura sullo stabile metodico //

Metrico colla quiete del cantico dal terso vocio //
pell' inoculo di terso 'caos' tinto dei cantici filiformi dell' idra //

E purtuttavia viscoso all' intorno del triduo termico snodo //

Spiumacciando di semiconsonantiche ... //
quasi-semiconsonantiche in ogni qualsivoglia soffice semema di residua redine //

2008-06-06 20:27

"E' stato presto evidente che Barack Obama crede nell'illimitato potere di poche parole, ripetute, riusate, riproposte in un mantrico crescendo, fino a farne delle filastrocche rituali, qualcosa che ti resta addosso dopo".

"Tutta Chicago gia' lo amava e tutti con un sospiro concludevano che ci sarebbe voluto tempo perche' l'America potesse concedere un presidente cosi'".

"Ed e' cominciato questo vortice, questo slittamento".

"Sono come un test di Rorschach".

In: Il Foglio. "Una profezia che si autoavvera". 5 giugno 2008, p.1


"In pratica un bizzarro anagramma".

In: Giuliano Da Empoli. "Il primo leader nato su facebook". Il Riformista. 5 giugno 2008, p.1

NotaSullaNota
Come mi e' gia' capitato di annotare altrove in queste Note, sembra quasi che anche qui si intraveda genericamente qualcosa delle tecniche di fraseggio di interferenza nella musica di improvvisazione, interferenza generabile nell' immediato, per esempio, da un ispirato armonicista blues.
Sempre in via ipotetica chissa' quali bizzarri scenari si potrebbero intravedere se (beninteso: se e solo se) si riproducesse 'step-by-step' una ipotizzabile forma di dinamica generata da una generica classe molecolare di iRNA (interfering RNA) all' interno di una 'sincera', 'innocente', 'piu' o meno inconsapevole' strategia di gioco cooperativo. Eh, la natura ...

"interfering RNA", "RNA interference"
In: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/sites/entrez

Friday, March 30, 2007

2128 - onda in sintetico disordine

N. sul moto d' onde a sinossi d' interlinea //

che sigla col turgore d' indirizzo //

e s' acchiude di lirica in limio a sinusoide
nel mordente di tornante d' asteroide //

e sonorizza lieve ... //

autoScheggiando ... //

19:36 30/03/2007

"La sua liberta' resta tale anche se la sua libera musica e' elaborata fino all' estremo limite, e lo stesso si puo' dire della sua spontaneita' (del tutto controllata) e infine del suo disordine, piuttosto organizzato e sintetico". Jean-Louis Comolli. "Charles Mingus a decouvert". Jazz Magazine. (1964), June. Cit. in: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), p. 706.

Sunday, February 18, 2007

2120 - orecchie di Bix

N. sullo scroscio tachicardico pressoche' adeso di lirico vibrare //

snodato pulsatile senz' altro //

col plastico metaPettine dall' anse chiodaie //

financo nel rorido verboso cruschello in quasistocastico setaccio //

16:45 18/02/2007

"La musica lo attrasse fino dalla prima infanzia, ma fu sempre difficile impartirgli delle lezioni regolari. Lo straordinario orecchio che [Bix Beiderbecke] possedeva lo rese fin dal principio un allievo annoiato e insofferente, che fu presto abbandonato a se stesso e al suo istinto musicale". In: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), p. 439.

NotaSullaNota
L'orecchie di Bix, da come vengono descritte dal Polillo, dovevano anch' esse essere soggette a quella generica forma di "sindrome boscimane da rumore" di cui ho accennato altrove [1#].

[1#]- http://inkpi.blogspot.com/2004/12/1735-il-s-boscimane.html

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Monday, February 12, 2007

2119 - tunnel intermittenti

N. su perlata dell' intarsiati insepolti //
percio' pensabile adusta in spunte //

E coll' auto s- tirante coerci(ti)vo tra l' ansati tubulosi
su ogni snodo in papille di bisso //

A spanto predisponente l' im- possibile perpendicolo //

Nell' intermittenti tunnel dal tostare punt(u)ato //

18:46 12/02/2007

"Mancando [nel free jazz] un codice di riferimento [..] non puo' esistere nell' ascoltatore, e non puo' neppure determinarsi in lui per via dell' assuefazione, un sistema di attese che permetta quella successione ininterrotta di previsioni degli eventi musicali in svolgimento che e' condizione sine qua non per la comprensione e per il godimento di qualsiasi musica". "Altre volte la lettura e' possibile, anche se ardua ...". In: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), pp. 277-8.

Monday, January 29, 2007

2114 - swing implicito

N. sull' insufflare l' anelito //

estensore dell' aciclo alternatore di radar navigazione //

nell' ideale tensore che trasla sondandole nel transitorio //

l' erratiche, vaghe multi zone a pandemiche rifrangenze //

12:49 29/01/2007

"Il fatto e' che la musica di Tatum [Art Tatum] e' governata sempre da uno 'swing implicito', [..] da una sotterranea tensione che finisce per avere ragione di ogni divagazione". In: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), p. 502.

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Tuesday, January 16, 2007

2109 - fragori di virgola

N. sulla coltre di riggia che svergola in frombola //

col fragore di virgola dal carme algoritmico sull' aleso d' edace //

09:57 16/01/2007

"Dal punto di vista culturale [..] il jazz e' realta' [..]. Una realta' indiscutibile. Il musicista di jazz e' come un reporter, un giornalista estetico [..]. Anche oggi [..] nel Lower East Side ascoltano musica ... il contributo del Negro, il suo dono all' America". Archie Sheep. In: LeRoi Jones. "Black music". William Morrow & Co. Inc., N.Y. (1967). Cit. Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), pag. 263-4. Nota 6 pag. 264.

NotaSullaNota
Ecco qui un cenno di gioco "a-priori" cooperativo dai prevedibili sviluppi in forme dinamiche confinate purtuttavia turbolente. Archie Sheep, con il suo teorizzare, ha anticipato di qualche decennio l' approccio di "cooperazione a priori" previsto ad es. nello schema della strategia "generous tit-for-tat" del gioco "prisoner's dilemma" [1#,2#].

[1#]- Nowak M, Sigmund K. "Chaos and the evolution of cooperation". Proc Natl Acad Sci U S A. 1993 Jun 1;90(11):5091.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov

[2#]- Borges PS, et al. "A fuzzy approach to the prisoner's dilemma". Biosystems. 1997;41(2):127-37.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov

Sunday, December 31, 2006

2105 - bamboula

N. sull' infrastrutturale abaco //

filante //

superfilante in sbilanciamento di fase //

pell' aerosol di nembi //

col tornio //

l' aciclico tornio dall' aculei per mute //

a balze in semifrase //

17:32 31/12/2006

"Avvicinandosi a questa scena piena di una infinita allegria egli [uno straniero a New Orleans] comincera' a percepire un suono mosso, continuo, basso, sordo, che domina le risate, i richiami, le grida di mille voci [..] E' la musica della bamboula, la danza della bamboula". "Nell' entrare nella piazza il visitatore vede la folla suddivisa in gruppi [..]". "E li', al centro di ciascun cerchio, e' seduto il musicista, il quale tiene fra le gambe un barile, il cui robusto fondo percuote [..], incessantemente [..]". "Li', anche, faticano i danzatori [..] che si muovono con una tale rapidita' e una tale continuita' che sembrerebbe possibile soltanto a delle macchine". "I piedi difficilmente si muovono per uno spazio maggiore della loro lunghezza, ma si sollevano e ricadono, si torcono in dentro e in fuori, toccano il terreno prima coi talloni e poi con le punte, sempre piu' rapidamente, tanto che l' occhio dell' osservatore non e' in grado di seguirli". Henry Didimus. "Biography of Louis Moreau Gottschalk, American pianist and composer". Deacon & Peterson. Filadelfia, (1853). In: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), pp.75-6.

NotaSullaNota
Interessante qui un particolare nella descrizione delle dinamiche posturali della bamboula: "I piedi difficilmente si muovono per uno spazio maggiore della loro lunghezza", quasi come a voler inconsapevolmente sottolineare la generazione di variabilita' (di creativita') in un ambito spaziale confinato, ben circoscritto, ipoteticamente raffigurabile, in uno spazio delle fasi, da sovrapposizione di traiettorie (cfr ad es. [#]). [11:15 05/01/2007]

[#]- "2064 - on responses to deviant stimuli". Tuesday, september 26, 2006.
http://inkpi.blogspot.com/2006/09/2064-on-responses-to-deviant-stimuli.html

Wednesday, December 13, 2006

2100 - stile Chicago

N. a tracciare nei salienti 'fratti l' agonica meccanica
(metaMeccanica) //

all' interno delle foniche coniche dall' istintuali spillate //

come la brezza nativa di pulsatili nastiche in logici Tantra
(pseudoTantra) //

spira sull' intonachi a scaglia //

dell' inarmoniche catalisi dall' apofonie nane a puntale
(protoPuntale) //

11:13 13/12/2006

"[..] lo 'stile Chicago' [..] assai diverso da quello dei neri che animavano in quegli anni i locali del South Side. E' una musica tesa, isterica, quella che si puo' ascoltare in incisioni famose [..]. Una esplosione collettiva di due battute alla fine di ogni assolo catapulta quello successivo: le frasi sono brevi, contorte, le voci strumentali sono magre, opache, il discorso e' affannoso. Della passionalita', del solenne incedere dei jazzmen della Louisiana non c'e' traccia [..]". In: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), p.129.

NotaSullaNota
Anche la descrizione delle forme dello 'stile Chicago' che ne fa il bravo Polillo mi ricorda in qualche modo l' immagine d' ipotetiche meccaniche (metameccaniche) di regolazione adattiva di codici genetici in 'situazioni al limite' (in situazioni in cui e' indispensabile interagire in 'tempo reale' - entrare in 'immediata risonanza' cioe' - con un avvenimento inatteso, una transizione, una singolarita' contingente). Modelli di cui ho gia' accennato anche in queste Note (Cfr. ad es. [#1]).

[#1]- 1831b - enhancers & silencers. Wednesday, december 08, 2004.
http://inkpi.blogspot.com/2004/12/1831b-enhancers-silencers.html

[#2]- Inchingolo GM. "Psycho- biological adaptive dynamics in aging populations". Arch. Geront. Geriat. 1994; suppl.4: 107-116.
http://inkgmr.googlepages.com/papers

Wednesday, November 15, 2006

2087 - il pseudomotore di Shostakovich

N. sull' acetilante ondoso scucirsi //

e nei risucchi riuncinarsi //

pell' accesso random dalle tortuosita' del cumino assuccato dal rustico semitono //

singolare punteggiante arbustaceo in pseud' acrostico acustico tessuto //

13:15 15/11/2006

"Da quando c'era quel frammento [una scheggia metallica di granata nel corno temporale del ventricolo sinistro del cervello], disse [Dmitri Shostakovich], ogni volta che piegava la testa da un lato sentiva della musica. Aveva la testa piena di melodie, sempre diverse, cui egli attingeva poi nel comporre". In: Olivier Sacks. "L' uomo che scambio' sua moglie per un cappello". Adelphi. (2006) IX ed, p. 191.

NotaSullaNota
Qui c'e' la descrizione di come un 'incidente', causando episodi aciclici di 'quasi lesione', sembrerebbe in grado di generare novita' - acicliche singolarita' di fraseggio, se cosi' si puo' dire - in una mente motivata nell' autoaddestramento per la generazione di riproducibilita' musicale. Quasi come se il frammento di scheggia, agente perturbatore sui cluster neurali adiacenti, formasse una sorta di oscillatore quasistocastico a induzione fraseggiante. Una specie di motore per 'lancio di dadi confinato', capace di generare singolarita' di fraseggio (musicale, in questo specifico caso). Simile nella caratteristica quasistocastica ai fraseggi brevi delle Note pubblicate qui. Una sorta di Tao quasistocastico fraseggiante, in qualche modo.

PostNota
La notizia bibliografica sulla presunta 'scheggia di Shostakovich' la devo a Tamara, mia moglie, anche lei come me acuta nel 'fraseggio associativo', che proprio ieri sera stava rileggendo una seconda copia del libro di Sacks (chissa' dov'e' finita la prima ...).

Sunday, July 30, 2006

2035 - incredibili Yardbirds

N. sul bardo ch' irride tra l' in-scindibili //
imprescindibili //

nel ribadire circa i rescindibili //
basidiolicheni immersi dall' aldeidici brindisi //

brindisi a barre sotto l' absidi dei cribri spondili //
giammai 'rendili' //

absidi dei cribri spondili dai neuroCilindri fusi dall' elicoidi //

18.58 30/07/2006

"Gli Yardbirds, come dicevo, erano incredibili. Erano arrivati a passo di carica e avevano fatto piazza pulita come un' esplosione [..]. Erano cosi' bravi [..] che la gente continuava a imitarli persino dieci anni dopo [..]". "[..] anche se rivoltarono tutta la musica come un calzino, durarono solo un paio di annetti". In: Lester Bangs. "Guida ragionevole al frastuono piu' atroce". Minimum Fax. (2005), pp. 36-7.

NotaSullaNota
Anche dopo quarant' anni continuarono ad essere imitati. Questo e' un esempio di talento. Di grazia e talento. Io penso.

Sunday, July 23, 2006

2032 - ramifero writer

N. circa il ramifero writer dal rapsodo metaRotore //
nell' ormare in strofa da qualsivoglia proedria
le singolarita' d' afrore //

02.24 24/07/2006

"from error[s] to paradise". In: Ivan Iusco. 14 luglio 2006.
http://www.arezzowave.com/elettrowave/wavelabs.php

"wabi (giapponese): piccola imperfezione che da' particolare risalto all'armonia del tutto". In: Adam Jacot de Boinod. "Il senso del tingo". Rizzoli (2006), pag. 109.

NotaSullaNota
La generazione d' errori e' fondamentale nelle dinamiche di apprendimento (deambulazione, linguaggio, ... ) e nell' esplorazione (nella ricerca scientifica ad esempio, dove e' usuale lanciare "sonde" - hackerare, per dire - allo scopo di interrogare una "scatola nera", nera perche' dal funzionamento ignoto). Quello che conta e' il confinamento dell' errore attraverso il suo riconoscimento, la sua misura per l' indispensabile automanutenzione. Fino all' abitudinaria generazione "consapevole" di pacchetti di micro- errori per l' accensione di micro- vortici (o micro canali, pneici, per dire). Nella musica d' improvvisazione, ad esempio. Ma anche in qualsiasi attivita' genericamente "di frontiera" [#]. Quindi, da una certa prospettiva, "From error[s] to paradise" non e' cosa campata in aria, anche se in prima approssimazione lo sembra. Ci si puo' giocare, senz' altro. Basta tenere in debito conto che la generazione di un errore - evento questo sempre e senz' altro autocatalitico - come la generazione di un gioco, di una novita', prima di far parlare la scatola nera manifesta qualcosa del se' del suo autore, della sua fantasia, della sua creativita', delle sue peculiari capacita' di analisi e sintesi. Della sua potenza di gioco, in definitiva.

[#]- http://inkpi.blogspot.com/2005/02/1632-onda-di-compressione.html

Tuesday, April 25, 2006

1996 - asterismi di brevi rande

N. sull' aderse membrane che pulsano dell' aritmico ch' arremba //
e imbeve di sambe rare, secche, snodate //
dai virenti innervati rammendi //
secchi, verbosi //
nel brevemente diramarsi in meristema coll' asterismi delle brevi rande //
Fratti, setosi //

13.16 25/04/2006

"E' un fenomeno che succedeva agli inizi e succede ancora. Quando suono una nota mi sembra d'intravedere qualcosa che c'e' dietro, come fosse un altro livello, un'altra nota, e allora vado a cercarla. Cosi' la musica non si ferma mai, c'e' sempre qualcosa di nuovo". Sonny Rollins. In: Gino Castaldo. "Ama il jazz come te stesso". LaRepubblica. 22/04/2006, p. 58.

Saturday, January 14, 2006

1941 - onda neurofluttuante

N. in sigolarita' d' onda neuroFluttuante //
che fluendo dall' interno dell' intrecciato canneto attrae coll' intono
l' ornato mutante //
pell' innesto nel frenulo tamanto- tatuato d' introne //

0.35 15/01/2006

"In verita' noi viviamo al punto di intersezione di molteplici determinismi". In: Steven Rose. "Fin dove l'arbitrio e' libero". LaRepubblica. 13-1-2006, pp. 52-3.

NotaSullaNota.
Accendere il libero arbitrio, cosi' come si accende la lampadina del frigorifero quando si apre la porta, da un punto di vista tecnico non sembra impossibile: e' sufficiente, in prossimita' percettiva di una bi/multi- forcazione (quelle 'strane' traiettorie cosi' frequenti ad es. nelle impronte digitali oppure nella sabbia modellata dai venti del deserto), lanciare una monetina (o un dado) e seguire coerentemente l'esito. In tal caso, come nella musica di improvvisazione (blues, rock, jazz, fusion ... ) sembrerebbe indispensabile coltivarSI sin da piccoli nell'arte della sperimentale [!] generazione, controllo (modulazione), confinamento in tempo reale della stecca.

Friday, December 02, 2005

1918 - intermittenze d' ingenuo trillo

N. coll' abaco dall' accesi fervori di ramifero spinozismo //
a sottolineare dell' abio di giunco tibetano l' escapismo rinforzo //
su vertigine a giro di boma nell' albo in profezia d' isocronismo //

10.16 02/12/2005

"anche nella piu' impenetrabile di tutte le armature fino ad oggi forgiate [..] c'e' sempre la possibilita' che un giorno venga ad insinuarsi [,,] cosi', quasi non volendolo, un dolce accordo di violoncello, un ingenuo trillo di pianoforte, o soltanto la visione di un quaderno di musica aperto sopra una seggiola che ti faccia ricordare quello cui ti rifiuti di pensare, che non avevi vissuto e che, qualsiasi cosa tu faccia, non potrai vivere mai, a meno
che
". In: Jose' Saramago. "Le intermittenze della morte". Einaudi. 2005,
p.150.

Saturday, July 30, 2005

1867 - palindromiche d'arcolaio

N. a figurare nella nuda prospettica /
l' oscillanti palindromiche di quasistocastico arcolaio /
trasducendo dall' anomalo chip colla fluida pulca /
i pseudoSimpodi su cialda d' ocarina in Chi canoro d' anarchico ludo /

Che dai nanoNoduli d' ogni singolo acronimo 'fratto /
il domino dell' armoniche compresse compiutamente dischiude.

10.29 30/07/2005

'Nomadic Cloud Harp will be more advanced, translating the shapes of clouds directly into sound as they pass over'.
In: Holden C. 'Random Samples. Music of the Clouds'.
Science 2005;309(5734):554

NotaSullaNota
Perché l' immagine d' arcolaio 'palindromico'? Con il sistema 'Nomadic Cloud Harp' si genera e si modella musica dalle forme di una nuvola. Ma per bizzarra fantascientifica ipotesi si potrebbe anche immaginare di fare il contrario: generare nuvole (oppure codici genetici) da una melodia ...