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Monday, March 12, 2007

2126 - le storie di 'Little Jazz' Roy

N. sull' archetto che traccia del sisma rollii dall' aerino spigare //

pell' animarsi dal tortile ricomposto dal pseudoMarasma //

le metaGlittiche di crespo percorso che secano //

inanellando a carovana l' errante sondare //

12:32 12/03/2007

"Gli piaceva la velocita' di esecuzione, la notevole estensione della tessitura e la potenza di suono [..] e ammirava il suono piacevole e pulito [..]". "la sua prima specialita' [..] era stata una riproduzione sulla tromba dell' assolo di Hawkins [Coleman Hawkins] in 'The Stampede'".

"[..] ammiravano la velocita' delle sue frasi, ma le trovavano prive di significato. Uno gli disse persino che suonava come un trombettista bianco. Poi anche lui [Roy 'Little Jazz' Eldridge] imparo' a 'raccontare una storia' col suo strumento". Nat Hentoff. "Roy Eldridge". In: Shapiro N. & Hentoff N. "The jazz makers". Rinehart & Co. N.Y.-Toronto. (1957). Cit. in: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), pagg. 506-7.

NotaSullaNota
Nell' ipotesi - neanche tanto campata in aria - secondo la quale: "[..] il progresso dovrebbe tornare nelle mani delle persone per non lasciarlo unicamente sotto il controllo della Scienza e della Tecnologia" [Fausto Bertinotti. In: "Ma che tempo che fa". Rai-3. 21.12 11/03/2007] allora anche le tecniche "usuali" (il "metodo", per dire) e le "pulsioni" del bravo scientist (qui non si fa cenno, ovviamente, circa la costellazione di "para-Culti" in qualsivoglia forma e manifestazione piu' o meno ... radia dell'Accademia, della Struttura ...) dovranno uscire dal Laboratorio. Dovranno farlo, anche perche' supportati, sollecitati, confortati (il "metodo" e le "pulsioni"), da una multifunzionale "tecnologia portatile" (cfr ad es. [#1]).

In pratica: la consapevolezza [!] dell'esperimento esce dal Laboratorio per farsi un giro.

Proprio come e' servito al generoso Roy "Little Jazz" Eldridge ("uno che ce la mette tutta in ogni circostanza"; cfr. Arrigo Polillo. Cit., pag. 506) entrare e poi uscire dalle tecniche veloci di fraseggio per completarsi colla scintillante, poetica, fulminante (quasistocastica?) abilita' nel "raccontare storie".

[#1]- http://drudo.altervista.org/wiki/index.php?page=debianLive

Friday, March 09, 2007

2125 - apparenti parisillabi

N. sull' incidere coi bagliori di lucerna //

il reale gia' trasformabile dall' arato sparigliato spuntiglio //

per drenare e intrecciare sull' apparente parisillabo //

l' immediati spilli in singolarita' //

di fase d' alea a risonante iperpulsatile solfeggio //

18:34 09/03/2007

"[Art Tatum] diceva sempre che non 'udiva' in anticipo cio' che si accingeva a suonare, ma che si limitava a 'sentirlo', e, poiche' gran parte di cio' che facevamo era improvvisato, qualche volta se ne usciva con delle trovate che mi lasciavano disorientato". Orrin Keepnews. In: Shapiro N. & Hentoff N. "The jazz makers". Rinehart & Co. N.Y.-Toronto. (1957). Cit. in: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), pag. 499.

"[..] Art sembrava divertirsi a creare dei problemi impossibili dal punto di vista armonico e della sequenza degli accordi. Poi si metteva a improvvisare lietamente una sequenza dopo l'altra finche' la frase si definiva come una entita' conclusa entro la struttura della composizione che stava suonando. Mi e' capitato molte volte di vederlo avventurarsi a tutta velocita' in quello che io temevo fosse un vicolo cieco musicale, e poi uscirne con una soluzione folgorante". Rex Stewart. "Jazz masters of the 30's". The Macmillan Co. N.Y. (1972). Cit. in: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), pag. 500.

NotaSullaNota
Art e' andato oltre il pur complesso fraseggio in talento d' improvvisazione. Il suo "sentire", da un punto di vista neurobiologico, e' di quanto mai problematica definizione. Come e' problematico capire quei soggetti autistici quando affermano di "vedere" in tempo reale, nell' immediato, il numero esatto di cerini che sono stati lanciati in aria. Forse per questo "sentire" Art non aveva problemi a riproporre temi originali: "Quanto [..] alla relativa fedelta' ai temi originali, essa lo costringeva a uno sforzo inventivo assai superiore a quello di coloro che improvvisavano liberamente sugli accordi del tema e hanno percio' meno vincoli alla creazione" [In: Arrigo Polillo. Cit. pag. 502].

In pratica un nomade naturale specialista nei fraseggi da vortici confinati, relativamente confinati, Art Tatum. Relativamente confinati, quasi come e' confinata, relativamente confinata, una metameccanica regolatoria di un codice generico, magari genetico, per dire.

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Monday, March 05, 2007

2124 - attrattore cooperativo bipolare (nell' elastici spigoli)

N. sull' animarsi d' unisono tonale //

dal silloge spiccato nell' escandescenze a spigola //

pell' altalenare quasistocastico focale //

di scansioni tendinee //

sbeccato da concause smosse dal circoscritto dell' elastici metaSpigoli //

09:20 05/03/2007

"Lewis [John Lewis] impersona la tensione e Jackson [Milton Jackson] la distensione". Joe Goldberg. "Jazz masters of the 50's". The Macmillan Co. NY. (1965).

NotaSullaNota
Qui un kernel di creativita' invece di autogenerarsi all' interno di un sistema cognitivo individuale emerge e si stabilizza grazie all' interazione cooperativa a lungo termine tra due personalita' (Lewis & Jackson, famosi musicisti del Modern Jazz Quartet, formazione attiva a partire dal 1952), personalita' caratterizzate (secondo Goldberg) da alcuni tratti comportamentali sostanzialmente opposti. Polillo sottolinea come: "Lewis e Jackson, le voci fondamentali del complessino, parrebbero addirittura incompatibili fra loro tanto il temperamento dell' uno e' diverso da quello dell' altro. Composto, controllatissimo, lucido costruttore di architetture sonore il primo; istintivo, disinibito, emotivo improvvisatore il secondo: eppure i due si integrano perfettamente" (in: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), pag. 658.). L' osservazione di Goldberg citata sopra, pubblicata nel 1965, potrebbe ricordare un equivalente sintetico della definizione di "attrattore caotico": "[..] the presence of chaotic motions in conservative or dissipative systems necessarily implies that the phase space is expanding in certain directions and contracting in others. It is natural to conclude that in a chaotic motion variety and choice are continuously generated along the expanding directions of the motion, whereas predictability is recovered along the contracting directions. In other words, chaotic attractors (which, in addition to the above prperties, enjoy asymptotic stability) are potential generators and processors of information". (G. Nicolis, I. Prigogine. "Exploring complexity". Freeman. N.Y. (1989), pag. 255).
A margine, anche la stesura delle Note qui si avvale di procedimenti alternati di espansione e contrazione.

PostNota
Qui si potrebbe introdurre un ulteriore elemento di impredicibilita', una variante 'fuzzy'. In pratica un sottosistema regolatore il dipolo che, attraverso un lancio di dadi (quasi una meccanica a metano protonato, per dire) decida chi tra i due poli debba assumere, al tempo t, il ruolo 'convergente' e chi quello 'divergente'. Una sorta di meccanismo che introduca, con l'interscambio (magari aciclico) dei ruoli, un elemento di novita', di sorpresa, di impredicibilita' appunto, per qualsiasi attore di quello scenario oltre che dello stesso dipolo, direzionato quest' ultimo dal meccanismo stocastico ad assumere di volta in volta, per usare la terminologia di Goldberg, un ruolo di tipo 'tensivo' oppure 'distensivo' . Non e' detto che questa variante teorica dell' aciclico alternatore dei ruoli di compressione ed espansione in un dipolo del tipo 'Lewis & Jackson' emerga e si stabilizzi , in ambito umano, unicamente in contesti particolari (di improvvisazione artistica: musicale, teatrale, comica ...). Si puo' immaginare anche una entita' di intelligenza artificiale che generi il suo avatar bipolare 'caotico' allo scopo di operare una scelta in prossimita' di una biforcazione sulla base di flussi di dati registrati in tempo reale da una sonda micro perturbativa opportunamente lanciata dall' avatar stesso all' interno del sistema in transizione. [17.43 07/03/2007].

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Monday, June 04, 2007

2135 - strappati dal punto stabile

N. sul dilatare a spiroide dei lembi segugi //

venati a trapunte //

di slento flusso probante che slitta //

nel denso passaggio dalle tensili teniture //

come il labile fiordo di nebula quand' inviluppa l' artemisia //

Dalle metameccaniche soprascritta //

13:39 04/06/2007

"L'eclettismo assolutamente spregiudicato dei musicisti free, che si sono molte volte, e talora simultaneamente, avvicinati alle musiche pop [i.e. rock] e a quelle folkloriche di mezzo mondo (Africa, India, Medio Oriente, Sudamerica, ...), [..] la loro disponibilita' a incorporare in cio' che suonano ogni sorta di suoni e di rumori ottenuti coi mezzi piu' disparati, e, ancora, la moltiplicazione delle linee melodiche, non armonicamente correlate, delle citazioni, dei ritmi (la ricchezza poliritmica del free jazz, in cui gli strumenti a percussione sono spesso numerosi, e' straordinaria), tutto questo non fu il portato di scelte meditate, concordate allo scopo di ottenere determinati esiti formali, come sono tanti stilemi del bop e del cool jazz: fu la conseguenza dell' approccio espressivo-panico al mondo dei suoni [..]". In: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), pag. 276.

"strappati da un punto stabile del solfeggio". Claude Levi-Strauss. "Il crudo e il cotto". Il Saggiatore. (1966). In: Arrigo Polillo. Cit., pag. 277.

Tuesday, January 16, 2007

2109 - fragori di virgola

N. sulla coltre di riggia che svergola in frombola //

col fragore di virgola dal carme algoritmico sull' aleso d' edace //

09:57 16/01/2007

"Dal punto di vista culturale [..] il jazz e' realta' [..]. Una realta' indiscutibile. Il musicista di jazz e' come un reporter, un giornalista estetico [..]. Anche oggi [..] nel Lower East Side ascoltano musica ... il contributo del Negro, il suo dono all' America". Archie Sheep. In: LeRoi Jones. "Black music". William Morrow & Co. Inc., N.Y. (1967). Cit. Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), pag. 263-4. Nota 6 pag. 264.

NotaSullaNota
Ecco qui un cenno di gioco "a-priori" cooperativo dai prevedibili sviluppi in forme dinamiche confinate purtuttavia turbolente. Archie Sheep, con il suo teorizzare, ha anticipato di qualche decennio l' approccio di "cooperazione a priori" previsto ad es. nello schema della strategia "generous tit-for-tat" del gioco "prisoner's dilemma" [1#,2#].

[1#]- Nowak M, Sigmund K. "Chaos and the evolution of cooperation". Proc Natl Acad Sci U S A. 1993 Jun 1;90(11):5091.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov

[2#]- Borges PS, et al. "A fuzzy approach to the prisoner's dilemma". Biosystems. 1997;41(2):127-37.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov

Thursday, February 22, 2007

2121 - l'orli frangiati di Cecil

N. sull' aciclico tassellare a spillo //

ch' ausa 'l girante metaClonare simil granulomatoso //

come sorso di trance dell' alula ... //

che rolla nella sugna del captivo tosasiepe in caotiche sequenzializzazioni //

15:42 22/02/2007

"In ogni caso, nuovi grandi campioni del free jazz non sono apparsi all' orizzonte dopo quelli affermatisi negli anni Sessanta. Fra questi [..] sono tuttora Cecil Taylor e Anthony Braxton, la cui musica sembra a molti l'ultima Thule, la soglia superata la quale si entra nell' area del caos sonoro". In: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), pag. 305.

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Friday, April 27, 2007

2133 - asimmetrie panTonali quasiRaga

N. sul quasistocastico Raga ornato a tempera //

ch' ingemma in prosa dall' estraneo ( qualsivoglia fonico ) il tonale accidentale //

e da-li' estrae nell' immediato il metaLemma teso che scompagina //

mentre scandaglia fine (e testa) coll' analogico //

il sottostante radiotrasparente calandrato //

immerso di colloidale //

12:37 27/04/2007

"La concezione musicale di Coleman [Ornette Coleman] fa pensare ai metodi seguiti dai musicisti indiani. Senonche' Coleman, anziche' servirsi dei Raga [..] usa i suoi temi per determinare il carattere e la direzione delle sue improvvisazioni.". Don Heckman. "Way out there". In: "Music '63". Down Beat-Yearbook. Cit: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), pagg. 748-9.

"Prima di cominciare a suonare io non so piu' degli altri come sara' cio' che suonero'". Ornette Coleman. In: Martin Williams. "A letter from Lenox, Mass.". "The Jazz Review". (1959), October.

NotaSullaNota
Un riferimento (e un controcanto quasistocastico) sulle "pulsioni" sperimentali del bravo Ornette. Anche qui e' indicativa la predisposizione alla curiosita' - "generosa a priori" in qualche modo - dell' equilibrista improvvisatore creativo, del nomade consapevole nei confronti della "scatola nera", del buio, dell' ignoto.

"generosita' a priori". Cfr ad es.:
- Proc Natl Acad Sci U S A. 1993 Jun 1;90(11):5091-4;
http://www.ncbi.nlm.nih.gov
- Biosystems. 1997;41(2):127-37;
http://www.ncbi.nlm.nih.gov

Monday, February 26, 2007

2123 - le dislocazioni pausali di Theo

N. sul volatile siglare in leudo d' apice ch' incide zone in trisillabo //

e declina col risveglio d' ancia il pendice d' inedito anticipo //

ch' elude (e perturba) quei siti dove nell' ecolalia
l' ostioli nani singhiozzano //

09:27 26/02/2007

"[..] forse in nessun altro solista l'uso delle pause appare tanto geniale e creativo. E' la dislocazione delle pause che spesso determina la nuova melodia, caricandola di una singolare tensione: in uno studio a lui dedicato, Jean Delmas ha acutamente definito Rollins [Theodore Walter 'Sonny' Rollins] 'un organizzatore delle lacune'". In: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), pag. 684.

NotaSullaNota
Questa interessante citazione sulla singolarita' delle tecniche di improvvisazione di Sonny Rollins circa la 'dislocazione delle pause' sembra tratta da un futuribile testo su modelli - neanche tanto campati in aria - di micro regolazione dinamica di codici genetici piuttosto che da una biografia di musica Jazz. Non e' vero?

Thursday, April 19, 2007

2130 - coll'apici a chela

N. circa il coagulo da triadi tenuemente redatte //

pel compulsare in nanoMappe a grappoli (cluster)
coll' Rna cicloide tutore //

metamotore dall' apici a chela su simil ruche di pennola //

pelle ludiche talee a pseudoGreche d' evasione //

10:39 19/04/2007

"Davis [..] era sempre piu' interessato allo sviluppo delle linee melodiche fondate su un minimo di accordi. 'Quando si imbocca quella strada si puo' andare avanti all'infinito. - aveva detto - Non ci si deve piu' preoccupare dei cambiamenti degli accordi e si hanno maggiori possibilita' di lavorare sulla linea melodica ... [..]. Ci saranno meno accordi, ma infinite possibilita' di utilizzarli.'". In: Nat Hentoff. "The Jazz Review". December 1958. Cit. in: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), p.720.

NotaSullaNota
Anche qui una Nota (fors' anche poetica, certamente quasistocastica) originata da un' ipotesi di Miles Davis, ipotesi riportata da Nat Hentoff nel 1958, sulla generazione "perpetua" (se cosi' si puo' dire) di novita' sorgive da metameccaniche di codice spazialmente circoscritto in un numero finito, relativamente piccolo, di cluster (grappoli) caratterizzati da autoorganizzazione. Anche qui la "logica" di autoorganizzazione spaziale e funzionale sottostante, capace di generare "in perpetuo" novita' metastabili, sembrerebbe far sfumare i confini funzionali che pur ci sono - e sono netti - tra codici (quello chimico-biologico, quello comportamentale, quello culturale, ad es.) lontani tra loro.

Interessante anche l'immagine (quasistocastica) circa il "metamotore dall' apici a chela su simil ruche di pennola". Forse e' inutile sottolineare che il supposto metaPoetico moto di "evasione" (e.g. e-vanesio) si potrebbe qui sostituire con un opposto altrettanto verosimile fluido movimento di "intrusione". Di "un' istrione", per esempio ... Eh, l' ineffabili singolarita' pulsatili di una metameccanica creativa ...

Friday, March 30, 2007

2128 - onda in sintetico disordine

N. sul moto d' onde a sinossi d' interlinea //

che sigla col turgore d' indirizzo //

e s' acchiude di lirica in limio a sinusoide
nel mordente di tornante d' asteroide //

e sonorizza lieve ... //

autoScheggiando ... //

19:36 30/03/2007

"La sua liberta' resta tale anche se la sua libera musica e' elaborata fino all' estremo limite, e lo stesso si puo' dire della sua spontaneita' (del tutto controllata) e infine del suo disordine, piuttosto organizzato e sintetico". Jean-Louis Comolli. "Charles Mingus a decouvert". Jazz Magazine. (1964), June. Cit. in: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), p. 706.

Monday, February 12, 2007

2119 - tunnel intermittenti

N. su perlata dell' intarsiati insepolti //
percio' pensabile adusta in spunte //

E coll' auto s- tirante coerci(ti)vo tra l' ansati tubulosi
su ogni snodo in papille di bisso //

A spanto predisponente l' im- possibile perpendicolo //

Nell' intermittenti tunnel dal tostare punt(u)ato //

18:46 12/02/2007

"Mancando [nel free jazz] un codice di riferimento [..] non puo' esistere nell' ascoltatore, e non puo' neppure determinarsi in lui per via dell' assuefazione, un sistema di attese che permetta quella successione ininterrotta di previsioni degli eventi musicali in svolgimento che e' condizione sine qua non per la comprensione e per il godimento di qualsiasi musica". "Altre volte la lettura e' possibile, anche se ardua ...". In: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), pp. 277-8.

Tuesday, January 23, 2007

2112 - poetiche 'scat'

N. sull' archetto silente sensore //

coll' assetto di tensore come in gerle d' uncinetti //
a tinture di tinnule ultracentrifughe //

In quel brulichio morfogenetiche pell' intermittenti tille //

dagli schiocchi di siringhe nel canoro di testure tensili //

delle pseudo geniche metaStringhe //

12:16 23/01/2007

"il jazz e la poesia". In: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), p. 252.

Monday, January 15, 2007

2108 - ticklers

N. sull' arabeschi d' udibile ripa //

sinfonica d' enciclopediche gemme //
aciculari pioniere dell' ibridi d' ambio //

adunchi //

nel preludio spiccace in fuga di semola //

11:14 15/01/2007

"Poi [Jelly Roll Morton] si sedeva, suonava un suo accordo particolare (ogni tickler ne aveva uno, che era una specie di marchio di fabbrica, come un segnale) e partiva". In: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), pag. 319.

NotaSullaNota
I "ticklers" erano, per loro stessa autodefinizione, i pianisti neri di certi locali di Harlem (ad es. James P. Johnson, Luckey Roberts, Eubie Blake, Willie "The Lion" Smith, "Abba Labba" Richard McLean) autori del periodo di transizione dal ragtime al jazz. Fraseggiatori di frontiera, in pratica. Furono loro che misero a punto la tecnica di "stride piano", caratterizzata dal martellante accompagnamento della mano sx. (cfr Arrigo Polillo. Cit., pag. 111).

Sunday, January 14, 2007

2107 - coll' anse d' apostrofo

N. sull' aciclicita' di saetta dall' esocrino svisato che prefigura //
come su pseudepigrafe il variegato con-testo che dalle pause
dell' abile surfista //
traccia coll' anse d' apostrofo un virtuosistico //
irriproducibile tagete //

13:15 14/01/2007

"A questo punto il lettore attento alle vicende dell' arte contemporanea non avra' mancato di rilevare l' esistenza di molteplici convergenze fra le poetiche del free jazz e quelle delle espressioni artistiche d' avanguardia occidentali [..]. In queste e' facile infatti incontrare un' analoga predilezione per le strutture gracili, vaghe, aperte [..], un' altrettanto grande ambiguita' di significati, conseguenza diretta dell' apertura delle strutture, il ricorso all' alea nel processo creativo, l' enfasi posta sul gesto che crea e sul comportamento significante piuttosto che sull' oggetto creato [..], la predilezione per i materiali poveri, rozzi [..] e per la giustapposizione di elementi eterogenei, l' ambigua oscillazione fra impegno e gioco, la vocazione per la dissacrazione e per l' autoironia, e infine il gusto per l' aggressione del pubblico per mezzo di comportamenti abnormi, traumatizzanti.". In: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), pag. 279.

Sunday, December 17, 2006

2101 - le note piu' lontane (in bebop)

N. sull' orditura a dolio del carme tattile //

orlettante in delirio lucido ch' intela a digrammi //

di coreuta dai comma a trottola per sequenze 'strane' //

a ridda d' intrusi inclusi nei - normati - oscillogrammi//

12:14 17/12/2006

"Ognuno [..] al Minton's, aveva fatto qualche scoperta personale, o stava mettendo a punto qualche nuovo trucco, per usare un' espressione modesta, molto cara ai jazzmen. Parker [Charlie Parker], per esempio, aveva scoperto che, utilizzando le note piu' lontane degli accordi di un determinato tema, otteneva delle linee melodiche fresche e stimolanti, che poi armonizzava in modo pertinente". In: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), p.190.

NotaSullaNota
Secondo la descrizione che ne fa Polillo, il bravo Charlie, immerso in un contesto sociale "in transizione", utilizzava "le note piu' lontane" per ottenere "linee melodiche fresche e stimolanti". In pratica Charlie, inconsapevolmente, cercava di sondare la struttura all' interno di ogni componimento jazz "classico", "tradizionale", "ben noto", per individuare i parametri di "long range correlation" dell' ipotetico attrattore al fine di modularlo, plasmarlo per generare nuove forme anch' esse "di transizione", inaspettate, sorprendenti. Per raggiungere nuovi livelli di stabilita' (metastabilita') fisiologica, creativa. In qualche modo Charlie, nello specifico campo dell' improvvisazione musicale, e' stato inconsapevole precursore della attuale scienza di frontiera dei sistemi complessi. E senza essere "Autore di oltre 100, 200, 300 ...". Eh, il talento. [09:46 18/12/2006]

"long range correlation". In:
http://arxiv.org/
http://prola.aps.org
http://www.ncbi.nlm.nih.gov

Friday, December 08, 2006

2098 - sull' agili filati

N. sull' aghi- foglie dell' accidentante bulbillo //

accidentante diffrattivo dall' occhiello stimola dialoghi //

sull' allunaggi di conflittuali anaglittiche //
neur' anaglittiche //

riecheggiando nell' acicli del Tao il dis- allineato artefatto //
psicoartefatto //

UFO dall' ondulate oscillografiche dell' agile filato //

ch' autointreccia a giunchiglia nel (pseudo- bio-) colloidale
met-an-fratto //

20:28 08/12/2006

"C'e' chi assicura di avergli visto all' occhiello [di Thelonious Monk] una foglia di lattuga". In: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), p. 640.

NotaSullaNota
Interessante l' immagine (quasistocastica, quasipo(t)etica perfino) circa l' "agile filato" ... Inoltre il bravo Thelonious 'Melodious', qui, sembra sperimentare (se cosi' si puo' dire) ben oltre l'ambito musicale (suo proprio) d' improvvisazione jazz.

Saturday, February 24, 2007

2122 - a spola di soglia

N. sull' amplificare in gomitolo qualsivoglia segmento //

tribale a spola di soglia seducente nei nidi aduggianti l' efelide //

col quasistocastico fraseggio in tregenda di nube
a stilla di spigole //

... comunque fulgida nella ridda di traiettorie dell' a- tonale //

aciclica cosmesi dei lidi ... //

13:14 24/02/2007

"Fatto sta che la sua musica e' piena di 'note sbagliate', che potrebbero essere nate accidentalmente, per errore, per essere quindi accettate, razionalizzate e sistemate dallo stesso Monk [Thelonious 'Melodious' Monk] fino a diventare dei tratti distintivi - e seducenti - del suo particolare linguaggio musicale". In: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), pag. 634.

"1973 - gradinamento bitonale". Monday, march 13, 2006.
http://inkpi.blogspot.com/2006/03/1973-gradinamento-bitonale.html

"1974 - in singolarita' d' orpello". Thursday, march 16, 2006.
http://inkpi.blogspot.com/2006/03/1974-in-singolarita-d-orpello.html

NotaSullaNota
Occorre talento (irrobustito dalla tenace abitudine alla curiosita', all' esplorazione) per generare consapevolmente errori, confinarli e plasmarli in performance artistica. Oppure scientifico- sperimentale. Sono pochissimi quelli che riescono in tali faccende. E mai "a priori". Almeno per quello che ne so io.

Monday, July 16, 2007

2140 - iterative 'j' transitions

N. sullo stilare dall' ideatrici singolarita' un noema a pernio di tornio //
ch' incida dai polimeri volani //
l' indispensabili addensamenti in sciami a tilde di minima pinnula //

16.07.2007 13:21

"[..] una specie di mappamondo pieno di numeri, da cui ricavava delle scale, dei modi. Faceva degli esperimenti con gli armonici [..] e con gli intervalli microtonali , lavorava sui suoni e sui rumori.". "Alcuni dei suoi ultimi lavori non sono delle composizioni musicali: voglio dire che non sono basati esclusivamente sulla musica [..] altre cose erano fondate sulle strutture ritmiche e sul potere dell'iterazione, altre sui principi elementari. Egli [John Coltrane] aveva sempre pensato che il suono fosse la prima manifestazione della creazione, anteriore alla musica". Alice McLeod Coltrane. In: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), pag. 738.

Friday, April 20, 2007

2131 - stampede

N. sull' assiale a verrina che mesce //

nell' enfatiche le monofiletiche dal chiaro segno
tac-nodo d' in-sepolto //

sull' argine di velma ch' auto spande //

dell' ondulate ( d' acicli ) le tetiche foniche
dall' orlo tesato se smosso //

19:26 20/04/2007

Coleman "Hawk" Hawkins. "The Stampede". In: Ken Burns JAZZ Collection. (2000).

Wednesday, July 25, 2007

2143 - spontaneous explorations

N. in meditata sospensione sull' aleatorio e-spunto //
dalle zonule a spire nel tornante a randa //
che frastagliatamente rivive del contrappunto //
e 'fonde in spasmo neuma nel surfactante pneuma //
Di schiuma zeugma //

25.07.2007 14:38

Earl Hines. "Spontaneous explorations". Contact. (1964)
http://music.aol.com/artist/earl-hines/6746/album/spontaneous-explorations/140804

"Earl [Earl Hines] puo' andare avanti per novant' anni senza essere mai fuori moda". Count Basie. In: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), pp. 397.

NotaSullaNota
La creativita' e' un epifenomeno che coinvolge singolarita' percettive, manipolazione (quasistocastica?) di informazione, tenacia. E metodo. E' anche una questione di metodo. Piu' o meno le stesse caratteristiche necessarie per indirizzarsi in qualsivoglia performance esplorativo- sperimentale. Anche scientifica, quando la creativita' si accompagna al metodo scientifico- sperimentale. Percio' il bravo Earl ha saputo generare per tutta la vita singolarita' capaci di accendere e modulare 'transizioni'. [29.07.2007 13:52].