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Monday, June 04, 2007

2135 - strappati dal punto stabile

N. sul dilatare a spiroide dei lembi segugi //

venati a trapunte //

di slento flusso probante che slitta //

nel denso passaggio dalle tensili teniture //

come il labile fiordo di nebula quand' inviluppa l' artemisia //

Dalle metameccaniche soprascritta //

13:39 04/06/2007

"L'eclettismo assolutamente spregiudicato dei musicisti free, che si sono molte volte, e talora simultaneamente, avvicinati alle musiche pop [i.e. rock] e a quelle folkloriche di mezzo mondo (Africa, India, Medio Oriente, Sudamerica, ...), [..] la loro disponibilita' a incorporare in cio' che suonano ogni sorta di suoni e di rumori ottenuti coi mezzi piu' disparati, e, ancora, la moltiplicazione delle linee melodiche, non armonicamente correlate, delle citazioni, dei ritmi (la ricchezza poliritmica del free jazz, in cui gli strumenti a percussione sono spesso numerosi, e' straordinaria), tutto questo non fu il portato di scelte meditate, concordate allo scopo di ottenere determinati esiti formali, come sono tanti stilemi del bop e del cool jazz: fu la conseguenza dell' approccio espressivo-panico al mondo dei suoni [..]". In: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), pag. 276.

"strappati da un punto stabile del solfeggio". Claude Levi-Strauss. "Il crudo e il cotto". Il Saggiatore. (1966). In: Arrigo Polillo. Cit., pag. 277.

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