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Saturday, September 09, 2006

2056 - anagrammanti neurali

N. sul stocastico uncinare nell' amalgama(n)ti rii //
pella serialita' in miniatura d' acmi che nell' arginale //

il turbolento arginale dall' iperreattivi arginamenti
fratti- maculari //
come orientati da mnestici granulari
nell' insenature dei locali grammaticali //

collo pseudo pinace mimato
in singolarita' d' acumi metameccanicamente intrama //

14.29 9/09/2006

NotaSullaNota
Interessante notare qui come un' ipotetica - fino ad un certo punto campata in aria - entita' di Intelligenza Artificiale potrebbe anch' essa generare Note simili a queste, capaci cioe' di trattare circa qualsiasi argomento attraverso l' uso di forme estetiche "inattese", poetiche, utilizzando un algoritmo quasistocastico (un anagrammatore ad es.) e una serie di filtri interpretativi, una sorta di filtri "a setaccio" orientati per l' interconnessione di dati, fatti, immagini, modelli, convergenti in una forma stilistica data. Poetica, perfino. In tale scenario Natura e Cultura sembrerebbero piu' vicine di quanto fino ad oggi si e' ipotizzato. Senz' altro non cosi' lontane come taluni affermano. I modelli che generano novita' potrebbero essere in qualche modo ridondanti, quasiridondanti, sia al livello macromolecolare che al livello di entita' pensante: un lancio di dadi, una dinamica a "setaccio" per il confinamento delle forme di prima approssimazione, una consultazione nella banca dati per le connessioni dei significati, e cosi' via, per contrazione ed espansione di forme e relazioni, reiterando il processo "n" volte sino ad una soddisfacente convergenza di significato e stilistica [#]. Chissa' cosa potrebbe pensare di tutto questo l' ineffabile "fraseggiatore di frontiera" (se cosi' si puo' dire) Dogon. Oppure George "Harmonica" Smith, Paganini. Oppure Charlie Parker. Chissa' Darwin, Poe, Omero. Asimov (biochimico, scrittore di fantascienza) potrebbe immaginare una sonda esplorativa, erratica per l' universo, capace di relazionare in forme poetiche, magari criptando anche i "dati freddi", quantitativi, in un metacodice nascosto all' interno dei testi. Una sorta di cartone animato fantascientifico. Un' entita' non umana ad elevata turbolenza creativa, per dire.
[12.43 10/09/2006]


[#] - 1743 - alcmanico Ljapunov. Tuesday, November 30, 2004.
http://inkpi.blogspot.com/2004/11/1743-alcmanico-ljapunov.html

Wednesday, July 05, 2006

2027 - a slumber-like state

N. sul caotico lemma //
abissale a ruchette di codice //
mirabile auto- abile del carme dalle creste multiflash //

trisulche senz' altro dell' alate sambe in stami d' albe //

... a lumeggiare sull' accidentali afasiche //
basiche nell' habitus di stremate n.Cellule dell' habilis sahib //

9.29 5/07/2006


NotaSullaNota
In questa Nota si fa cenno sul bizzarro approccio (scientificamente non provato) che consiste nell' usare un pezzo, una sequenza di codice di generica erbetta (ruchetta: Eruca sativa; magari selvatica: Diplotaxis tenuifolia) - che a buttare l'occhio distratto appare a piu' come una struttura dormiente, inerte, almeno dal punto di vista comportamentale, un vegetale appunto - per sondare, tracciare qualche aspetto dell' isoforme funzionali (anch' esse in codice) di un' altra struttura biologica, lontana filogeneticamente, di piu' elevata complessita' funzionale, coinvolta quest'ultima nella stabilizzazione, metastabilizzazione pneica, d' ipotetici quanti di eccitazione di stati di metastabilita' in neurocellule di un generico sahib (qui l'immagine del sahib e' quasistocastica: e' venuta cosi') nella particolare situazione che vede coinvolto il sahib stesso in una condizione al limite: una drammatica caduta di potere. L' uso di una struttura macromolecolare di origine vegetale quindi (qui e' la ruchetta) per sondare circoscritte caratteristiche di strutture coinvolte nell' onde di perturbazione (il caos, in qualche modo) in situazioni di alti livelli di eccitazione psiconeurale. Questa immagine (l' uso di una sonda generata da una struttura "in quiete relativa" per evidenziare tipologie macromolecolari che supportano, gestiscono stati turbolenti) e' a tutt'oggi senz'altro ipotetica, quasi campata in aria. Tuttavia ha una sua qualche fascinazione. Fantascientifica senz' altro. Anche teatrale (la ruchetta brandita a sonda dall' iniziato quale mezzo per il disvelamento di traiettorie di turbolenza). Una critica che si potrebbe fare: le strutture vegetali, in quanto tali, sono in quiete? Ovviamente no. Non sempre almeno. Non hanno motivo per esserlo. Anche loro sono strutture di metastabilita' che assorbono, filtrano, manipolano, conservano, diffondono materia, energia e informazione. Se un generico vegetale fosse davvero in quiete perpetua questa immagine della ruchetta ineffabile-sonda-del-caos sarebbe davvero paradossale, campata in aria. Invece e' solo curiosa. Singolare. Quasi campata in aria, appunto. Come la Nota "a slumber-like state" (in forma metaPoetica quasiStocastica) che l' ha introdotta. [11.18 6/07/2006].