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Monday, September 18, 2006

2060 - detriti dall' orbite basse

N. sull' antri bui di budelli dell' abbadie de' ristrettosi //

sedotti dal fascinoso dribblare dell' astile //
di balestre a(r)mate dalle frenule barbule dei giammai storditi ribaldi //

a trarre dall' oramai disidratato neuromantico stele //
le scarse libbre //
d' echi di trillo di detonate a rabide bisso //

dai graffiti in casuale bucherellato //
scolpite dalle ridde di bradi dardi coi vezzi equilibristi //

simil quasi alle graziose fluide traiettorie dell' abili subbiate rotelliste //

09.53 18/09/2006

"Satelliti, la paura arriva dal cielo. I rottami spaziali minacciano la terra". In: Carlotta Mismetti Capua. LaRepubblica. 16 settembre 2006
http://www.repubblica.it/2006/09/sezioni/spettacoli_e_cultura/caccia-ai-satelliti/caccia-ai-satelliti/caccia-ai-satelliti.html

NotaSullaNota
Qui piu' che di rottami sembra dipinto (se cosi' si puo' dire) uno scenario tratto da "La Guerra Dei Mondi" di HG Wells.

Tuesday, January 25, 2005

1634 - perdita dolce di stabilità

N. nel lieve percepire /
diatriba da tilt d'alieno aspide /
dove l' oramai risonante blesità di dipartita /
addebita ai t-spiritali /
adattabili pi-mal-dest(r)i /
perdita (dolce?) di stabilità /
a causa di pressochè nulla /
.... ai Dadi /
rispettabilità.

10.00 01/04/2004

'perdita dolce di stabilità'. In: Arnold V.I.
'Metodi geometrici della teoria delle equazioni differenziali ordinarie'.
Editori Riuniti (1989), pp. 249, 269.

Thursday, June 09, 2005

1668 - ramificata tinnula (di carmina fluitantia)

N. metodologica nella cintura di finta malìa /
generata dall' instancabili neurofumiga(n)ti ciarlatani /
opponendo al muro di minuta finta ciarla /
una pulsatile ramificata tinnula /
che l'acini fulmina(n)ti intercetta /
aggredisce e irreversibilmente tarla.

14.09 08/05/2004


NotaSullaNota
"carmina fluitantia in ramificata tinnula" mi ha ricordato un modello di gioco che avevo in mente una trentina d'anni fa (primissimi anni settanta). Un "Charlie Parker sperimentalmente generoso" che intendesse interagire in qualsiasi contesto generando brevi, efficaci, ad un tempo ruvidi e delicati fraseggi di interferenza, se non per modulare quantomeno per ravvivare oppure accendere dinamiche di interazione. A dire il vero pensavo (da ex- chitarrista) più che altro ai fraseggi delicati, improvvisi e sporchi di Jeff Beck, Jimi Hendrix, John McLaughlin, John Lee Hooker, ..., dove effettivamente si raggiungono picchi di estasi creativa attraverso la generazione (aciclica in contesto ripetitivo) di pacchetti anche di poche note. Trattandosi di fraseggi d' improvvisazione potrei citare anche le singolarità fluide e incisive di Ravi Shankar, ma per questa NotaSullaNota va bene lo stesso. Chiamiamo il nostro motore generatore di novità "Charlie Parker generoso", con riferimento alla strategia "pan-per-focaccia generoso" del gioco "dilemma del prigioniero" letta molto più tardi in bibliografia, che in qualche modo gli somiglia (spec. nella spiccata predisposizione alla cooperazione a priori; cfr. "generous tit-for-tat", in: Nowak M. & Sigmund K., "Chaos and the evolution of cooperation", Proc. Natl. Acad. Sci. USA, 1993 Jun 1; 90(11): 5091-4.). Il kernel della strategia di gioco era semplice ma efficace: la generazione di pacchetti di impulsi brevi e incisivi all' interno di "qualsivoglia" contesto, a priori cooperativo o meno, quindi ignoto. In funzione delle risposte negative o banali al fraseggio sarebbe stato un lancio di dadi [!] a far decidere Charlie se continuare o meno l'azione d'interferenza perturbativa dell'acicliche performance oppure migrare altrove. Un lancio di dadi per il gioco al buio quindi, sia per Charlie che per l' aspettative dell'interlocutore sulle successive performance.

Trattandosi di montare un teorico "teatrino da front man" adattandolo all'interno di qualsiasi contesto, mi era venuta in mente, più avanti nel tempo, una famosa anch' essa breve e incisiva [!] considerazione del Presid. Sandro Pertini. Lui diceva (cito a memoria): "davanti a un brigante ...". Anche in tali contesti l'imperturbabile Charlie avrebbe, per permettere l' abbozzo in prima approssimazione di comunicazione sperimentale, fraseggiato la sua, modulando l'immagine piu' che altro limitativamente moralistica di "brigante e mezzo" del Pertini nelle immagini naturali, fisiologicamente più consone al linguaggio naturale di Charlie Parker - quindi universalmente esportabili - d' "astuto e mezzo", "ingenuo e mezzo", "folle e mezzo". Strategie quest'ultime che, se sapientemente miscelate, permettono, a mio parere, forme di "jam session" con qualsiasi interlocutore in qualsivoglia contesto.

Vedevo due effetti determinanti, in relazione al perdurare dell'azione nel tempo, sul "Charlie Parker generoso". Un effetto positivo e uno purtroppo negativo (è sempre così).

Senza entrare troppo nel dettaglio, il "Charlie Parker generoso" era teoricamente una sorta di cartone animato capace di sondare sperimentalmente e trovare - oppure generare ex-novo - traiettorie di superficie anche, per dire, nei meandri labirintici d' obscure & 'fonde paludi (i contesti "full-time farmer" e "post-full-time farmer" sono tutti caratterizzati da giochi truccati. Senza offesa per l'extraterrestre: extraterrestri. Quindi prevedono comunque l'esistenza di nicchie "tecnicamente tamponate" d'insalubri paludi).

Questo era l'aspetto positivo, sociale, azzarderei il termine, di "hacking fraseggiante" per il front man Charlie a un tempo generoso e in singolarità di carriera.

L'effetto negativo invece l'ipotizzavo più fisiologico che sociale: il "Charlie Parker generoso" avrebbe potuto raggiungere, prima o poi, la sua individuale soglia di saturazione uditiva al rumore, oltrepassando la quale avrebbe corso seri rischi d' immediato pre- coma neurale da shock uditivo. Con riflessi inevitabili sul sistema immunitario. E sulle sue memorie (le orecchie e il sistema immunitario sono sottosistemi a reti molecolari troppo "aperti all'esterno" per poterli raggirare coi trucchi dell' oblìo controllato). Un Charlie Parker generoso, funambolico cartone, creativo, non depresso, ma irreversibilmente segnabile dalla droga da rumore. Quasi come succede all'alcolista cronico (si percepisce solo l'effluvi in tracce d'odore di rumore e irreversibilmente si stramazza per una metaforma di shock anafilattico). Invece non vedevo interessanti, sempre per la resistenza a medio- lungo termine, gli effetti da stress e/o spiacevoli "abbassamenti d'orecchie": Charlie sarebbe stato troppo bravo, creativo, istintivamente ferino e naturalmente inintercettabile per manifestare tali quisquilie.

Questo l'aspetto negativo: le variabili, per così dire fondamentali, per determinare non la qualità ma la durata d'interazione sarebbero state non l'abilità nei tempi, nei modi e nei contesti ove liberare il fraseggio (abilità fuori discussione per il bravo Charlie) ma quelle relative ai tempi di esposizione di Charlie al rumore. E alle sue individuali soglie percettive di tolleranza.

Una gran bella figura quella del funambolico, saggio, visionario Charlie. Non è vero?

Dimenticavo. In tema d' abitudine nel "lancio di dadi", queste sono le forme anagrammate del fraseggio:

carmina fluitantia [cfr. laus Pisonis]

//anag//

/cintura finta malia/
/fumanti ciarlatani/
/minuta finta ciarla/
/ramificata tinnula/
/acini fumanti tarla/

Monday, December 17, 2007

2149 - onda di predazione (to knock seals off the ice)

N. a stilare per ricomporre //
una singolarita' d' affresco //
col tracciante cuneato a giunco //
che svagola nella macina fumida //
tra i fuggiaschi lintri a pinnula //
dai sigli vaghi pell' untose ugne ... //

2007-12-17 16:59

Matt Kaplan. "Unique orca hunting technique documented". "A pack of killer whales uses waves to knock seals off the ice".
Nature. Published online 14 December 2007. doi:10.1038/news.2007.380
http://www.nature.com/news/2007/071214/full/news.2007.380.html

NotaSullaNota
La generazione di un'onda di perturbazione allo scopo di "confinare", di "direzionare" un processo, una dinamica, in pratica per raggiungere un fine prefissato, da von Neumann in avanti, non e' solo teoretica dei caoticisti. Per esempio, sempre in ambito umano, nei qualsivoglia riti di transizione si potrebbero ipotizzare (e sono state genericamente ipotizzate [#]) analoghe metageometrie. Anni fa ho visto un signore sul ponte di Recco che per stabilizzare il volo del fascio di aquiloni (esposti appunto "al volo" per venderli ai passanti) usava imprimere al fascio di corde dei moti vibrazionali, aciclici, intermittenti, tutte le volte che gli aquiloni entravano in una sorta di regime "in stallo vibrazionale". Chissa' se von Neumann, considerato da molti un "extraterrestre" per la sua dirompente genialita', prima di avanzare certe ipotesi sulla stabilizzazione/ destabilizzazione climatica, aveva avuto notizia circa le tecniche di caccia delle orche. Eh, la natura ...

Interessante qui l'immagine (quasistocastica senz'altro, e perfino poetica) circa una ricomposizione (oppure - e perche' no? - composizione previsionale) di eventi (traiettorie) con l' immaginifico "tracciante ... che svagola nella macina ...".

[#]- Inchingolo G. "Placebo effects via deterministic chaos during traditional dances". Genova, 7 Marzo 1995: abstract. Proceedings of the 6th Congress of the International Association of Biomedical Gerontology - IABG, (Part 1, Oriental Medicine), Makuhari, Japan, August 20-26, 1995. INRCA, Technical Report, Genova, 18 August 1995: 1-26.
http://inkgmr.googlepages.com/papers

Friday, April 27, 2007

2133 - asimmetrie panTonali quasiRaga

N. sul quasistocastico Raga ornato a tempera //

ch' ingemma in prosa dall' estraneo ( qualsivoglia fonico ) il tonale accidentale //

e da-li' estrae nell' immediato il metaLemma teso che scompagina //

mentre scandaglia fine (e testa) coll' analogico //

il sottostante radiotrasparente calandrato //

immerso di colloidale //

12:37 27/04/2007

"La concezione musicale di Coleman [Ornette Coleman] fa pensare ai metodi seguiti dai musicisti indiani. Senonche' Coleman, anziche' servirsi dei Raga [..] usa i suoi temi per determinare il carattere e la direzione delle sue improvvisazioni.". Don Heckman. "Way out there". In: "Music '63". Down Beat-Yearbook. Cit: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), pagg. 748-9.

"Prima di cominciare a suonare io non so piu' degli altri come sara' cio' che suonero'". Ornette Coleman. In: Martin Williams. "A letter from Lenox, Mass.". "The Jazz Review". (1959), October.

NotaSullaNota
Un riferimento (e un controcanto quasistocastico) sulle "pulsioni" sperimentali del bravo Ornette. Anche qui e' indicativa la predisposizione alla curiosita' - "generosa a priori" in qualche modo - dell' equilibrista improvvisatore creativo, del nomade consapevole nei confronti della "scatola nera", del buio, dell' ignoto.

"generosita' a priori". Cfr ad es.:
- Proc Natl Acad Sci U S A. 1993 Jun 1;90(11):5091-4;
http://www.ncbi.nlm.nih.gov
- Biosystems. 1997;41(2):127-37;
http://www.ncbi.nlm.nih.gov

Wednesday, July 18, 2007

2141 - sensibile all' erpice

N. circa l' immergere //
quasi come in sincronia di beccheggio di leuto //
la sonica sonda sensibile ai sibili dell' erpice //

Nell' inondazione dai profili zincanti coll' impulsi 'n vortici di terziglio //
tacita sui cedui //

18.07.2007 23:10

"L'ascoltatore totale tenta di supplire a cio' che non sa con l' intuizione e con la bonta' della tecnica di ascolto". "[..] e' un soggetto capace di recepire con rispetto e senza pregiudizi qualsiasi musica". In: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), pag. 829.

NotaSullaNota
Interessante la figura dell' "Ascoltatore Totale". Purtuttavia in tale scenario l' ascoltatore totale dovrebbe tenere in debito conto anche i possibili effetti a medio- lungo termine di una ipotetica "sindrome" di cui ho gia' accennato in queste Note [#].

Interessante qui anche l' immagine (del sapere, sempre relativo) circa l' "inondazione dai profili zincanti coll' impulsi 'n vortici di terziglio" ...

[#]- "individuale soglia di saturazione uditiva al rumore". In: "1668 - ramificata tinnula (di carmina fluitantia)". Thursday, june 09, 2005.
http://inkpi.blogspot.com/2005/06/1668-ramificata-tinnula-di-carmina.html

Friday, March 09, 2007

2125 - apparenti parisillabi

N. sull' incidere coi bagliori di lucerna //

il reale gia' trasformabile dall' arato sparigliato spuntiglio //

per drenare e intrecciare sull' apparente parisillabo //

l' immediati spilli in singolarita' //

di fase d' alea a risonante iperpulsatile solfeggio //

18:34 09/03/2007

"[Art Tatum] diceva sempre che non 'udiva' in anticipo cio' che si accingeva a suonare, ma che si limitava a 'sentirlo', e, poiche' gran parte di cio' che facevamo era improvvisato, qualche volta se ne usciva con delle trovate che mi lasciavano disorientato". Orrin Keepnews. In: Shapiro N. & Hentoff N. "The jazz makers". Rinehart & Co. N.Y.-Toronto. (1957). Cit. in: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), pag. 499.

"[..] Art sembrava divertirsi a creare dei problemi impossibili dal punto di vista armonico e della sequenza degli accordi. Poi si metteva a improvvisare lietamente una sequenza dopo l'altra finche' la frase si definiva come una entita' conclusa entro la struttura della composizione che stava suonando. Mi e' capitato molte volte di vederlo avventurarsi a tutta velocita' in quello che io temevo fosse un vicolo cieco musicale, e poi uscirne con una soluzione folgorante". Rex Stewart. "Jazz masters of the 30's". The Macmillan Co. N.Y. (1972). Cit. in: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), pag. 500.

NotaSullaNota
Art e' andato oltre il pur complesso fraseggio in talento d' improvvisazione. Il suo "sentire", da un punto di vista neurobiologico, e' di quanto mai problematica definizione. Come e' problematico capire quei soggetti autistici quando affermano di "vedere" in tempo reale, nell' immediato, il numero esatto di cerini che sono stati lanciati in aria. Forse per questo "sentire" Art non aveva problemi a riproporre temi originali: "Quanto [..] alla relativa fedelta' ai temi originali, essa lo costringeva a uno sforzo inventivo assai superiore a quello di coloro che improvvisavano liberamente sugli accordi del tema e hanno percio' meno vincoli alla creazione" [In: Arrigo Polillo. Cit. pag. 502].

In pratica un nomade naturale specialista nei fraseggi da vortici confinati, relativamente confinati, Art Tatum. Relativamente confinati, quasi come e' confinata, relativamente confinata, una metameccanica regolatoria di un codice generico, magari genetico, per dire.

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Thursday, January 18, 2007

2110 - sbecchi di prua

N. sul brusio del recettore nano //
ebro in pause come fonico gitano //
che nell' apnea s' auto depura //

a sbeccare di prua //
coll' apici a sonda dall' ornanti ruttori //

in visione di preludio d' ogni aciclo //
pedulo dell' aracnoidi- anarcoidi tornanti //

12:07 18/01/2007

"Furono proprio il carattere fondamentalmente allegro, l'esuberanza vitale, il senso dell'umorismo, l'intelligenza vivace e realistica, che permisero a Dizzy [Dizzy Gillespie] di superare meglio di ogni altro musicista del suo entourage le difficolta' che il bebop, di cui era stato uno dei creatori, incontro' lungo il suo cammino, e di evitare poi la sorte tutt' altro che lieta, e in qualche caso tragica, di molti di loro". In: Arrigo Polillo. "Jazz". Arnoldo Mondadori Ed. (1997), p. 603.

NotaSullaNota
In pratica il bravo Dizzy non si e' salvato dall' indigenza, dal manicomio, dalla disperazione per cio' che aveva donato ai suoi contemporanei (post full- time farmers, bianchi, neri, e in varieta' di mescola) ma - forse - perche' aveva avuto in dono dai genitori (da uno di loro o da entrambi) una sorta di metameccanica regolatoria generosa nella sintesi endogena (fisiologica) di neuro oppioidi che evidentemente lo proteggeva, lo schermava, nei periodi (aciclici) di stasi creativa, dagli episodi depressivi e dall' abuso di droghe. Percio' Dizzy "aveva sempre un bel carattere". Eh, il bel carattere ...

"Pero' ha un bel carattere". (Anonymous. XX e.V.)

Sunday, December 17, 2006

2101 - le note piu' lontane (in bebop)

N. sull' orditura a dolio del carme tattile //

orlettante in delirio lucido ch' intela a digrammi //

di coreuta dai comma a trottola per sequenze 'strane' //

a ridda d' intrusi inclusi nei - normati - oscillogrammi//

12:14 17/12/2006

"Ognuno [..] al Minton's, aveva fatto qualche scoperta personale, o stava mettendo a punto qualche nuovo trucco, per usare un' espressione modesta, molto cara ai jazzmen. Parker [Charlie Parker], per esempio, aveva scoperto che, utilizzando le note piu' lontane degli accordi di un determinato tema, otteneva delle linee melodiche fresche e stimolanti, che poi armonizzava in modo pertinente". In: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), p.190.

NotaSullaNota
Secondo la descrizione che ne fa Polillo, il bravo Charlie, immerso in un contesto sociale "in transizione", utilizzava "le note piu' lontane" per ottenere "linee melodiche fresche e stimolanti". In pratica Charlie, inconsapevolmente, cercava di sondare la struttura all' interno di ogni componimento jazz "classico", "tradizionale", "ben noto", per individuare i parametri di "long range correlation" dell' ipotetico attrattore al fine di modularlo, plasmarlo per generare nuove forme anch' esse "di transizione", inaspettate, sorprendenti. Per raggiungere nuovi livelli di stabilita' (metastabilita') fisiologica, creativa. In qualche modo Charlie, nello specifico campo dell' improvvisazione musicale, e' stato inconsapevole precursore della attuale scienza di frontiera dei sistemi complessi. E senza essere "Autore di oltre 100, 200, 300 ...". Eh, il talento. [09:46 18/12/2006]

"long range correlation". In:
http://arxiv.org/
http://prola.aps.org
http://www.ncbi.nlm.nih.gov

Saturday, December 02, 2006

2094 - schematici furori

N. sui fruscii dell' a- ritmiche dai rigoni a velario //
sotto stucchi ... //
l' aeriformi stucchi //
ch' irridono dell' alterne dell' olivagno //

a far cenno di voragini pell' olire //
" ... su per lo suol che d’ ogni parte oliva ... " //

dei fruticosi di chimera qual' antidoto ... //
l' illusorio antidoto //
ai chimerici illusori del ristagno //

13:26 02/12/2006

"Furori", "Schematismi". In: "Giudizio sereno sul '68. Ragioni ma anche furori e schematismi". LaRepubblica. 1 dicembre 2006.
http://www.repubblica.it

"Su per lo suol, che d' ogni parte oliva". Dante. Purg. 28.
http://vocabolario.biblio.cribecu.sns.it

Wednesday, November 15, 2006

2087 - il pseudomotore di Shostakovich

N. sull' acetilante ondoso scucirsi //

e nei risucchi riuncinarsi //

pell' accesso random dalle tortuosita' del cumino assuccato dal rustico semitono //

singolare punteggiante arbustaceo in pseud' acrostico acustico tessuto //

13:15 15/11/2006

"Da quando c'era quel frammento [una scheggia metallica di granata nel corno temporale del ventricolo sinistro del cervello], disse [Dmitri Shostakovich], ogni volta che piegava la testa da un lato sentiva della musica. Aveva la testa piena di melodie, sempre diverse, cui egli attingeva poi nel comporre". In: Olivier Sacks. "L' uomo che scambio' sua moglie per un cappello". Adelphi. (2006) IX ed, p. 191.

NotaSullaNota
Qui c'e' la descrizione di come un 'incidente', causando episodi aciclici di 'quasi lesione', sembrerebbe in grado di generare novita' - acicliche singolarita' di fraseggio, se cosi' si puo' dire - in una mente motivata nell' autoaddestramento per la generazione di riproducibilita' musicale. Quasi come se il frammento di scheggia, agente perturbatore sui cluster neurali adiacenti, formasse una sorta di oscillatore quasistocastico a induzione fraseggiante. Una specie di motore per 'lancio di dadi confinato', capace di generare singolarita' di fraseggio (musicale, in questo specifico caso). Simile nella caratteristica quasistocastica ai fraseggi brevi delle Note pubblicate qui. Una sorta di Tao quasistocastico fraseggiante, in qualche modo.

PostNota
La notizia bibliografica sulla presunta 'scheggia di Shostakovich' la devo a Tamara, mia moglie, anche lei come me acuta nel 'fraseggio associativo', che proprio ieri sera stava rileggendo una seconda copia del libro di Sacks (chissa' dov'e' finita la prima ...).

Sunday, November 05, 2006

2083 - sull' alito d' alea

N. sul fluire dell' alito d' alea nell' acrostico acetilante ... //

pei suoni maracas dell' amarasco //

come l' aciclico traslare dei metaComma nell' emaciato ... //

acquietato dall' alesati del falasco //

16:26 05/11/2006

"L' arte ama il caso, e il caso ama l'arte". Agatone. (Citato da Aristotele. "Etica a Nicomaco". Libro VI [#]). In: Paolo Mauri. "Caccia ai libri perduti". LaRepubblica. 4/11/2006, p.49.

[#]- http://www.filosofico.net/

Tuesday, October 17, 2006

2075 - al di fuori dell'arginatura

N. sul frullare radiativo dal frullino graduale //
pseudo graduale //
duraturo nell' ingiallire la falda //
di filanda che rulleggia d' ogni infinitesima orditura //

09.53 17/10/2006

"Fino a ora [..] non è stata rilevata alcuna perdita al di fuori dell' arginatura". In: ANSA. 2006-09-09 11:22
http://www.ansa.it/opencms/export/main/visualizza_fdg.html_1971552975.html

NotaSullaNota
Avevo scritto questa Nota (quasistocastica) l' 11 di settembre dopo aver letto la notizia citata sopra ma poi avevo deciso di non pubblicarla. Per dire: la pulsatile sincronizzazione in traccia d' onda dell' eventi [1][2].

[1]- "Enea, guasto 'nucleare'". Il Tempo. 5 ottobre 2006.
http://www.iltempo.it/

[2]- "GB: fermate due centrali nucleari, condutture lesionate". ANSA. 2006-10-16 19:47.
http://www.ansa.it/


PostNota
Una riflessione: tra i sistemi di autoorganizzazione che hanno maggiori probabilita' di sopravvivenza a un' onda radioattiva ci sono i Virus, l' entita' biologiche "saltatorie" per eccellenza, capaci di sopravvivenza "al limite", i cui effetti dei "salti" sulla filogenesi del loro codice (e di quello dei loro ospiti) nessuno a tutt' oggi conosce. Questa immagine (del sapere, sempre relativo) potrebbe servire per formulare la bizzarra ipotesi secondo la quale i fumi (per cosi' dire), le azioni di un ipotetico ID, "disegno intelligente", provengano Da-Li', dall' ineffabili Virus. I Virus, tra i piu' resistenti (benche' incompleti: per riprodursi hanno bisogno di un ospite) sistemi ai margini della vita, "celesti meccaniche", mani invisibili di "disegno intelligente". Se si accetta questa ipotesi (beninteso: se e solo se) allora il sacerdote celebrante tali entita' dovrebbe essere una sorta di "hacker". Da non credere.

Wednesday, October 11, 2006

2072 - un mantra del gioco

N. mantecando nel ruglio composite magline d' arcto nudo //
tra l' alghe specchiate dai solletichi della brezza mandritta //

12.24 11/10/2006

"Gioco con le parole assieme ..."; "Gioco con le parole con ..."; "Gioco con le parole quando ..."; "Non e' che la parola gioco e la parola parole siano poi tanto chiare." In: Stefano Bartezzaghi. "Quando giocano le parole". LaRepubblica. 10/10/2006, p. 58.


NotaSullaNota
Non sara' che si appiccica - come sempre avviene nelle comunita' del pettegolezzo, dell' inquisizione attraverso il pettegolezzo, come diceva (mi sembra) Tarde - la targhetta di "sospetto", "sovversivo" (proto- sovversivo), "hacker" anche ai giocolieri delle parole, cosi' da costringere il giocoliere a dover giustificare coi pseudoMantra calomelani perche' si "gioca con le parole"? Il gioco e' fisiologicamente necessario. Chimicamente necessario come il metano protonato, motore di (quasi) stocasticita'. Come il fossile citocromo C per dare energia all' eucarioti. E il gioco e' sempre, in qualche forma, anche perturbativo. Perche' Da-Li' si individuano e si sollecitano coll' adatte interferenze i parametri di stabilita' di un codice. E questo non e' specifico degli umani. Vale per qualsiasi vivente [#]. Anche per loro, i Virus:

"... ineffabili 'saltatori' giocolieri evolutivi silenti vettori //
affinche' nell' aciclico perpetuo ipercatalitico //
il qualsivoglia coll' oltre si mescoli e rimescoli financo".
(Anonymous, XX e.V.).




[#]- Deborah Marshall. "Online art exhibition features animal creativity". Griffith University. Mon 09 of Oct, 2006.
http://www3.griffith.edu.au/03/ertiki/tiki-read_article.php?articleId=5741

Tuesday, August 22, 2006

2047 - ephemeralities

N. sul permeare boschivo di lentiggine a stringa //
dal livore di preminente singolarita' a scheggia //

quasi come far convergere in quasistocastica chiglia //
un' ipercatalitica preminente anafonesi ch' autoalliccia //

15.58 22/08/2006

"Although the language of financial theory closely resembles the language of math and physics, the similarities can be deceptive. 'Physics has three laws that explain 99% of the phenomena, but finance has 99 laws that explain about 3%' quips Andrew Lo, a finance professor at MIT. The major difficulty is that in physics you're playing against God, and he doesn't change his laws too often. In finance, you're playing against people like yourself, subject to the ephemeral whims, moods, panics, and excitements that make human life so interesting". In: Emanuel Derman. "POWs". New York Academy of Science. Update Special Issue. July/August 2006, p.34.
http://www.nyas.org

NotaSullaNota
Qui vorrei essere chiaro: se non avessi letto l'articolo di Derman non mi sarebbe venuto in mente l' attrattore- stringa "[..] ephemeralities" e quindi lo sviluppo in Nota (quasistocastica) scritto sopra. Questo vuol dire abituarsi ai buoni scritti. Magari talvolta forseunpoco mono-toni. Pero' precisi. L'unico problema qui: potra' l' anaforesi autoallicciare? Se si: in quale/i idioma/i? Oppure, se si: in quale parte di un codice biologico? E con quali effetti?

Wednesday, May 10, 2006

2002 - usual diet of vorticity

N. sull' acetili peculiari di seriale frusto uditivo //
nei deficitari voluttuosi //
diavoletti fuorusciti dall' acescente flou d' aedo riduttivistico //
trifolo dall' aceti pseudo- neo- vuduisti //
pel novello fiottio d' acervuli studi d' acceso fluito //
giammai piu' - mai piu' a- priori - riduttivi //

11.00 10/05/2006


"It's not every day one can witness the inception of a new field". "[..] got their usual diet of potential vorticity [..]". In: Richard A. Kerr. "A tempestuous birth". Science. 2006; 5 May 312(5774): 676.

NotaSullaNota
Avrei potuto scrivere questa come le altre Note (nelle forme qui espresse: in confinamento quasistocastico) una ventina di anni fa almeno (venticinque per l'esattezza: il giorno successivo il mio diploma di laurea di curioso, tenace e autonomo studente- lavoratore, cioe' dal marzo 1981 in avanti). Non l'ho fatto perche' non sarebbe stato utile farlo (tranne a me, probabilmente): perfino Stanford, Harward, ..., che erano (nonostante il clima a moltitudine con- forme d' aciclica anche locale senz'altro generalizzata evoluzione in quasiSemicroma) contesti "altrove" rispetto ad altri, tuttavia ... Ora si scrive che anche autorevoli comunita' iniziano a tenere conto dell' importanza dei "normali", "usuali" effetti esterni (e interni) dei giochi di interazione nei sistemi complessi, sistemi questi che evolvono ai confini di traiettorie irregolari, turbolente. Le nuove "visioni" che da-li', in perpetuo metameccanico, d' irreversibile fluiscono ...

Thursday, March 16, 2006

1974 - in singolarita' d' orpello

N. sull' onda in singolarita' d' orpello che stimola col singolo dardo //
il risonante neopallio al dialogo sui dorsali di pennola //
pell' analogo sdrucciolevole aedo posturale del pangolino //

Quasi come accendere aciclicita' //
nelle brune goliarde metafasi di protoCodice d' autocatalito pendolo nell' argilloso //
ricche degli spondili in lanoso intreccio a controllabile reiterato deraglio sull' argolide //

11.39 16/03/2006

"in singolarita' d'orpello". In:
http://inkpi.blogspot.com/2006/03/1973-gradinamento-bitonale.html

NotaSullaNota
Anche l' immagine (del sapere, sempre relativo) circa il "controllabile reiterato deraglio sull' argolide" mi fa venire in mente il bravo Henry "The Sunflower" Vestine, funambolico chitarrista storico dei Canned Heat. Lui aveva uno stile di fraseggio d' improvvisazione che si avvicinava a dinamiche di "deraglio controllato", nel senso che i treni d' onda d' improvvisazione che generava erano densi di "stecche". Che non erano in realta' stecche, bensi' "quasiStecche". Ovverosia "stecche controllate". Uno stile di fraseggio personalissimo, pulsatile, sempre in metaEquilibrio (quasiStazionario) ai bordi dei vortici da lui stesso aciclicamente generati e modulati. Uno stile personalissimo difficile da riproporre. Geniale irriproducibile Vestine. 14.23 16/03/2006.

Wednesday, March 08, 2006

1971 - una zolla dalle rive dell' Apsu'

N. circa il laborioso manipolare della pulzella sulla protoCialda //
di servo dalle sverze di lapillo nella radula //
e dai peduli di larvale //
- perpetuo d' allevare - micidiale nel plaudere - //
alveolare lazos //
che solva - senz'altro - qualsivoglia brillanza dell' insolto //
nella scenica dell' arzilla (?) - petula d' acicli - palude //

11.23 08/03/2006

"Tu, tu resti a letto a dormire /
senza interrompere il tuo sonno /
Ma gli dei protestano /
Lascia il letto, figlio mio /
Usa i tuoi talenti con intelligenza /
e fabbrica sostituti agli dei /
affinche' smettano di lavorare ... /
"

Mito sumerico di Enki e Ninmah (ii millennio a.C.). In: "Le Religioni". Gruppo Editoriale l'Espresso. 2005; 7: 322.

NotaSullaNota
"Spinto" dalla dea madre Nammu, il figlio Enki, dio della sapienza, progetta il protoUmano affinche' Nammu, assistita da Ninmah (forse la sposa di Enki), e da altre 7 divinita' femminili realizzi l'opera impastando una zolla di argilla presa dalle rive dell'Apsu'. Indipendentemente da cosa effettivamente sara' stato generato da Nammu, Ninmah e le 7 divinita' su progetto di Enki, chissa' quante belle cose avranno poi fatto fare gli dei ai novelli umani- servitori.

Wednesday, February 22, 2006

1962 - sull' eloquio di metaMotore

N. sull' urto dall' echi d' ondate quasiPeriodiche //
risonanti d' amebico colloide //

dedotto dalle psichedeliche dell' equoreo metaCicloide //
che conserva tracce (financo neuro?) sedimentologiche
dalle docce d' eloquio diretto //

Che stimola il diretto d' eloquio a docce sorgivo del manipolatorio //
- quasistocastico a poliedriche - singolare meccanico metaMotore //

17.13 22/02/2006

"What I Say". In: Miles Davis. "Cellar Door Session 1970". CD5. Sony. 2006.

NotaSullaNota
Non me ne voglia il compianto Miles per questa, diciamo cosi', "singolare" interpretazione di "What I Say".
Di Miles ricordo, oltre ai concerti dal vivo che ho avuto la fortuna di ascoltare, una intervista dove gli si chiedeva per quali motivi artistici aveva accettato di suonare con non ricordo quale rocker italiano (Zucchero mi pare, ma ora non saprei dire con certezza). Ricordo bene invece cosa rispose Miles a quella domanda:
"i miei due hobby, le belle donne e le belle macchine, costano molto ..." .
Anzicheforse, si potrebbe aggiungere, col vezzo dell' ornato in chiosa.

Tuesday, February 21, 2006

1670 - liberatoria d' encefali

N. nell' esemplare liberatoria di ferin' encefali //
dall' incessante arare nell' infelice labirinto //
col dilemma d' infierire sui carillon a frollate //
o rifinirli nell' elettriche bacinelle //
... a rate //

10.29 10/05/2004

'totam abalienarunt Africam'. In: Cornelius Nepos. 'Hamilcar'.

NotaSullaNota
Ho citato la frase di Cornelius Nepos per il semplice motivo - indipendente dalle sue opinioni, motivazioni, e dai fatti ai quali si riferisce - che commentai l'ingresso degli USA in Iraq piu' o meno nello stesso modo.