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Sunday, October 01, 2006

2066 - voli a casaccio

N. sulla spaccata a scarabocchio in mescola d' ovoli //

ch' accartoccia sui kernel d' arcavoli a mosaiche
d' aciclico allasco //

quasi cio' che in goccia d' alea d' acchiuso s' autogenera
nell' ascoliasmo //

11.28 01/10/2006

"[..] tre immagini tratte da Wittgenstein, elevate a paradigmi: la bottiglia nella quale la mosca vola a casaccio, la rete in cui si dibatte il pesce, il labirinto entro il quale ci si aggira [..]". In: Gustavo Zagrebelsky. "Norberto Bobbio e l'etica del labirinto". La Repubblica. 27/09/2006, pp. 60-1.

NotaSullaNota

L'immagini del labirinto sono sempre troppo statiche. Non tengono conto del fatto sostanziale che in natura qualsiasi entita' di autoorganizzazione funzionale e' da considerarsi non meccanica, bensi' metameccanica. Transitoria. Fantasmatica. In continuo incessante "adattamento sperimentale". Questo vale senz' altro per il labirinto culturale ma anche per l' ipotetico corrispondente naturale. Anche un labirinto naturale sara' prevedibilmente e in qualche modo - rispetto al tempo - fisiologicamente "mutaforma". Per esempio, se un' ipotetica entita' erratica pel labirinto intende passare dalle coordinate spaziali [A] alle coordinate [B], un eventuale "ritorno" in [A] non sara' proprio del tutto "ritorno" perche' nel frattempo [A] sara' mutato in qualche suo parametro e sara' mutato anche per gli effetti del passaggio della stessa entita' al tempo in cui decise il salto da [A] in [B]. In pratica: l'entita' perturba anche [A] quando salta in [B]. A fondere in via ipotetica al modello del labirinto il modello di comportamento della "mosca in bottiglia", l' entita' "mosca nel labirinto" che intendesse passare da [A] in [B] e viceversa, magari con ciclicita' stocastiche, disordinate, potrebbe verosimilmente generare una sorta di oscillatore perturbativo. Un motore di caos. Perturbativo perfino nei parametri fondamentali, di sistema. Non per qualche generico giudizio di valore, morale, soggettivo, ma semplicemente per la "reattiva" necessita' della mosca di aprire, attraverso la generazione di un vortice, una via di fuga altrimenti inesistente, oppure che esiste ma la mosca al momento non vede. Considerando invece l' immagine classica della "mosca nella bottiglia", la mosca, intrappolata in un contenitore per essa assolutamente inatteso (non esistono bottiglie di vetro in natura), con il suo fare apparentemente disordinato, sgraziato, "a casaccio", in realta' dimostra di saper impostare "automaticamente" un approccio geniale, fuzzy, al suo problema: con una dinamica "per tentativi ed errori" la mosca traccera' la sua prima traiettoria di fuga. A memoria del suo fallimento potrebbe ipoteticamente rilasciare una traccia sul vetro del suo passaggio, oppure potrebbe memorizzare, del fallimento, la posizione (le coordinate). Dopo la reiterazione di "n" tentativi falliti la mosca sarebbe in grado di comporre una mappa spaziale, esaustiva della bottiglia. Da-Li' per logica conseguenza, la ricostruzione, il disvelamento di soddisfacenti traiettorie di fuga. Da-Li' l' insieme dei tentativi e (specialmente) degli errori compiuti costituirebbero la "firma", le "impronte digitali individuali" di "quella" mosca in "quella" performance (interessante questa immagine, non e' vero?). Ad un tempo questa mosca nella bottiglia sarebbe un bravo boscimane, "esploratore proto-scientist", se nel suo fare ha tenuto conto degli errori commessi, e un bravo "artista naturale", perche' in qualche modo e' stato autore di traiettorie uniche, contenenti componenti di stocasticita', irriproducibili. Una sintesi perfetta di fusione tra natura e (proto) cultura. Un esempio da manuale per il bravo ricercatore scientifico nell' approccio sperimentale ad una ignota, inattesa scatola nera. Approccio geniale perche', a un tempo, libero da pregiudizi e dotato di strategia semplice, diretta, efficace. Proprio come i movimenti fluidi, danzanti, in singolarita' PNEIco- mappante del kung-fu, per dire. Ho idea che il calcolo delle probabilita' dovrebbe confortare la proto- artistica mosca nel suo (quasistocastico?) agire. Per una entita' di Intelligenza Artificiale il "volo a casaccio" sara' certamente uno dei suoi default comportamentali nei giochi al buio. Io ipotizzo.

Sunday, July 23, 2006

2032 - ramifero writer

N. circa il ramifero writer dal rapsodo metaRotore //
nell' ormare in strofa da qualsivoglia proedria
le singolarita' d' afrore //

02.24 24/07/2006

"from error[s] to paradise". In: Ivan Iusco. 14 luglio 2006.
http://www.arezzowave.com/elettrowave/wavelabs.php

"wabi (giapponese): piccola imperfezione che da' particolare risalto all'armonia del tutto". In: Adam Jacot de Boinod. "Il senso del tingo". Rizzoli (2006), pag. 109.

NotaSullaNota
La generazione d' errori e' fondamentale nelle dinamiche di apprendimento (deambulazione, linguaggio, ... ) e nell' esplorazione (nella ricerca scientifica ad esempio, dove e' usuale lanciare "sonde" - hackerare, per dire - allo scopo di interrogare una "scatola nera", nera perche' dal funzionamento ignoto). Quello che conta e' il confinamento dell' errore attraverso il suo riconoscimento, la sua misura per l' indispensabile automanutenzione. Fino all' abitudinaria generazione "consapevole" di pacchetti di micro- errori per l' accensione di micro- vortici (o micro canali, pneici, per dire). Nella musica d' improvvisazione, ad esempio. Ma anche in qualsiasi attivita' genericamente "di frontiera" [#]. Quindi, da una certa prospettiva, "From error[s] to paradise" non e' cosa campata in aria, anche se in prima approssimazione lo sembra. Ci si puo' giocare, senz' altro. Basta tenere in debito conto che la generazione di un errore - evento questo sempre e senz' altro autocatalitico - come la generazione di un gioco, di una novita', prima di far parlare la scatola nera manifesta qualcosa del se' del suo autore, della sua fantasia, della sua creativita', delle sue peculiari capacita' di analisi e sintesi. Della sua potenza di gioco, in definitiva.

[#]- http://inkpi.blogspot.com/2005/02/1632-onda-di-compressione.html

Tuesday, August 02, 2005

1868 - mais mosaicista (d' epizeusica aciclica epentesi)

N. sul codice a catasto quasi sismico /
solo in apparenza quieto massiccio quasi statico /
dove con squisita mossa in metatraccia s' autogenera /
l' aperiodico masque di metascisto mais mosaicista /
dalle fregole d' epentesi epizeusica aciclica a lento vortice /
sdutto nell' acqua senz' omissis di quasi toccata /
e fuga d' isosismica pulsivita' a cascata.

17.19 02/08/2005

"Il mais, in assenza di intervento umano, rimodella costantemente il proprio genoma, creando dei veri e propri 'transgeni naturali'".
In: ANSA 2005-08-01 14:05
http://www.ansa.it/main/notizie/awnplus/scienza/news/2005-08-01_913362.html

NotaSullaNota
Il Mais artista modellizzatore (quasistocastico?) di parti del proprio codice, secondo questa notizia ANSA. Si potrebbe osservare che gli eventuali errori generati dall'automanipolazione spontanea del creativo epizeusico Mais sono 'trattati' (filtrati) in un contesto di gioco sperimentale (naturale) dove convergono le azioni di metameccaniche (meccaniche non lineari) selettive e conservative. Metameccaniche di tipo legale, secondo i due vincoli del gioco naturale- sperimentale: [1]- gli effetti interni ed esterni al Mais generati dall' automanipolazione del codice non possono essere previsti - a priori - né dall' epizeusico Mais né da altri; [2]- gli eventuali errori (anch'essi non prevedibili a priori [!]) associati alla manipolazione del codice vengono corretti dallo stesso Mais (per autodiagnosi e autoriparazione) oppure autocompensati in tempo reale a livello metabolico (sempre dallo stesso Mais), oppure irreversibilmente confinati dalla selezione naturale (interna e/o esterna al Mais). Metameccaniche queste a tutt'oggi quasi del tutto ignote, quindi impossibili da riprodurre per chi manipola artificialmente (in laboratorio) codici genetici. Infatti, il rilascio nell'ambiente esterno di codici genetici artificialmente manipolati e', sul piano teorico e tecnico, un classico salto nel buio.

Saturday, February 24, 2007

2122 - a spola di soglia

N. sull' amplificare in gomitolo qualsivoglia segmento //

tribale a spola di soglia seducente nei nidi aduggianti l' efelide //

col quasistocastico fraseggio in tregenda di nube
a stilla di spigole //

... comunque fulgida nella ridda di traiettorie dell' a- tonale //

aciclica cosmesi dei lidi ... //

13:14 24/02/2007

"Fatto sta che la sua musica e' piena di 'note sbagliate', che potrebbero essere nate accidentalmente, per errore, per essere quindi accettate, razionalizzate e sistemate dallo stesso Monk [Thelonious 'Melodious' Monk] fino a diventare dei tratti distintivi - e seducenti - del suo particolare linguaggio musicale". In: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), pag. 634.

"1973 - gradinamento bitonale". Monday, march 13, 2006.
http://inkpi.blogspot.com/2006/03/1973-gradinamento-bitonale.html

"1974 - in singolarita' d' orpello". Thursday, march 16, 2006.
http://inkpi.blogspot.com/2006/03/1974-in-singolarita-d-orpello.html

NotaSullaNota
Occorre talento (irrobustito dalla tenace abitudine alla curiosita', all' esplorazione) per generare consapevolmente errori, confinarli e plasmarli in performance artistica. Oppure scientifico- sperimentale. Sono pochissimi quelli che riescono in tali faccende. E mai "a priori". Almeno per quello che ne so io.

Friday, March 23, 2007

2127 - enigmistiche tonalita'

N. sullo stormire del metaMotore pseud' enigmista //
tonale che precorre imprudentemente estemporanee trance //
e simula generando quasi 'n salgemma la sporigena refe //

arricciolata come dai vibrati del timone d' epi-lemma
d' ancie in cirrostrato //

staminali all' interno d' ogni qualsivoglia creativo //
(quasistocastico?) nodale addensato.

01:22 24/03/2007

"Nell' Arte tutto e', o dovrebbe essere, un esperimento". Gill Evans. In: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), p.798.

NotaSullaNota
A parte i vincoli "di riproducibilita'" dei risultati (quindi del controllo sugli errori a questi associati) l' Arte e la Scienza, da questa particolare prospettiva (cioe' dal punto di vista dell'esperimento, che e' senz' altro il momento centrale dello sviluppo scientifico), sarebbero quindi piu' intime di quanto non si voglia - o non si possa - dire. Almeno per Gill. L'epizeusico Gill ...

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Wednesday, July 11, 2007

2138 - la somma di Lester (sul funky psiconeurale)

N. sull' a-tipico attrattore dallo stringato mordace cesello che slama rugosi silemi di runa radula ... come germe arredatore ... //

11.07.2007 12:17

"Il suo stile [..] - cangiante, guizzante, sfacettato, con o senza sordina, sovente con gli effetti consentiti dai pistoni semiabbassati e usati con rara perizia - e', come dice lui stesso [Lester Bowie], la somma degli errori commessi durante la sua lunga carriera, da lui mentalmente o materialmente annotati, per cui oggi si puo' permettere di tornire la stessa nota in mille modi diversi". In: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), pag.832.

Wills AJ, et al. "Predictive Learning, Prediction Errors, and Attention: Evidence from Event-related Potentials and Eye Tracking". Journal of Cognitive Neuroscience. 2007;19:843-854.
http://jocn.mitpress.org

NotaSullaNota
L' "onda" di Lester, qui si potrebbe rititolare, anziche' "La somma" ...

Wednesday, January 25, 2006

1948 - sull' esportabile funky

N. sul teoretico Gnu //
nel raccerchio soppalcato dall' afoni modelli //
ch' approccia generoso il box //
nero tufoso //
dai calanchi dove s' annera financo il proficuo raspato cannocchiale //

E conficca nel perpetuato dall' acre stagnola //

- cauto pei prevedibili ritorni in semicroma - //

l' acustica fluida porfina che percola //
casuali pulsatili a sonda sulle tronche foniche //
d' arso d' achenio //

Come nell' aciclico uncinare coi fiochi aculeati
dell' apocope sul terminale //
normo - ma all' occasione anche nano oppure iper - similPluro //
che giace sordido sulla calastra, mimetico //
in bilico pell' instabilita' usuali dai tremuli dell' arcale //

17.29 25/01/2006

"Directions". In: Miles Davis. "The Cellar Door Session 1970" CD6. Sony. (2005).

NotaSullaNota.
L'approccio funky (in pratica deviante, quasiStocastico) alla scatola nera (il sistema 'black box' che si sonda nell'ambito della usuale attivita' di ricerca scientifica, qui indicato dall'immagine di 'box // nero tufoso') mi ricorda qualcosa che avevo letto anni fa sulle strategie di risoluzione del Cubo di Rubik adottate intuitivamente da alcuni bambini caratterizzati probabilmente da una prodigiosa memoria spaziale: essi riuscivano a risolvere velocemente il Cubo (pare in pochissimi minuti) con movimenti rotatori inizialmente casuali delle facce del Cubo e successivamente imponendo alle rotazioni vincoli sempre piu' stretti sino a ricondurre il Cubo all' assetto originario. Assetto impossibile da ottenere dai piu' senza un 'protocollo' studiato a tavolino oppure letto sul foglietto delle istruzioni e memorizzato. Forse e' superfluo aggiungere che l' indispensabili quantificazione e controllo degli errori generati dal complesso di azioni di esplorazione e di registrazione dei dati sulla 'black box' (altrimenti il modello che ne deriva non si puo' dire pubblico, non e' riproducibile) da ovvii per il normale 'scientist' diventano, nell'approccio funky alla scatola nera, funambolici. Piu' difficili quindi. Molto piu' difficili. Un po' come quello che succede in queste Note dove la stesura degli scritti si modula continuamente anche con una sorta di 'lancio di dadi'. Percio' queste Note le considero 'quasiStocastiche'. QuasiStocastiche funky, appunto.

Thursday, April 21, 2005

1644b - onda anti rumore

N. in perpetuo round d' aeromanti /
a generare fantasmiche barriere d' onda anti rumore /
- anche pell' ande ricorsive d' ornati oranti cartoni - /
coll' aciclico erratico filtro a muro d' alito anti androne /
A fissarle coll' incanti di sperimentale scettica /
autoironica musicale aura /
Con chiodini d' aria ... /
Nell' aria.

9.35 14/04/2004

'Tornando all'analogia con la fisica, il potere, come l'energia, muta continuamente di forma [..]'.
'Tentare di isolare una determinata forma di potere [..] e' stato ed e' tuttora fonte di errori di grande portata pratica'.
In: Bertrand Russell. 'Il potere'. Feltrinelli (1976), pp.13-14.

Opus (Ide d'). 'I beg your pardon?'. In: 'Berkeley's favorite stips'.
http://www.berkeleybreathed.com/pages/favorite_strips.asp

Sunday, January 09, 2005

1857 - zimbello di palude

N. a rilevare dai puntiformi orpelli /
risonanti d' abulie in pressa d' apodi dell' aspidi luccicanti pseudo modelli /
un' automanifesta traccia bipede d' impaludato delebile /
zimbello di palude dai bemolli flosci e penduli /
purtuttavia orlati d' accesi dumdum nell' endo neur' adipe /
ogniqualvolta l' ilo entomofilo del primipilo ribolle compartecipe ...

20.08 07/01/2005

NotaSullaNota: assumendo come generica 'palude' una struttura condivisa di gioco che per generiche necessita' usualmente devia da uno o da entrambi i vincoli del gioco naturale (i due 'beffardi vincoli': 1- impredicibilita' a priori dell'esito 2- bassa/nulla probabilita' di far pagare ad altri i propri errori e/o di reiterarli e/o di pagarli in tempi fisiologicamente non brevi) la figura dello zimbello riveste un particolare specifico ruolo: e' a un tempo attrattore e schermo dinamico, protettivo (piu' o meno consapevole) di cio' che effettivamente avviene nei processi decisionali profondi all'interno della comunita'. Purtroppo anche per lui, anche quando e' abile e preparato, valgono le stesse ovvie considerazioni che si possono fare per ciascun altro attore in tali contesti: la deviazione reiterata da uno o da entrambi i vincoli del gioco legale comporta una diminuzione progressiva (non lineare, a cascata) nell' efficacia dei meccanismi di manutenzione / automanutenzione di sistema con la conseguente irreversibile transizione da uno stato naturale genericamente metastabile (vale a dire stazionario, sensibile alle fluttuazioni) allo scollamento in uno stato instabile (di caos stocastico, incontrollabile). Una perdita drammatica di vitale stabilita' fisiologica. Ancora piu' sorprendente quando si attivano meccanismi 'ad effetto soglia'. Ai quali lo zimbello partecipa attivamente. Suo malgrado. Come se a un generico vivente (ad es. un mammifero) si disattivasse il sistema genetico di autoriparazione o il sistema immunitario. Come se una generica strategia di gioco legale di cooperazione fosse priva di difese nei confronti dell' attore non cooperativo che in quel gioco interferisce ...