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Wednesday, November 15, 2006

2087 - il pseudomotore di Shostakovich

N. sull' acetilante ondoso scucirsi //

e nei risucchi riuncinarsi //

pell' accesso random dalle tortuosita' del cumino assuccato dal rustico semitono //

singolare punteggiante arbustaceo in pseud' acrostico acustico tessuto //

13:15 15/11/2006

"Da quando c'era quel frammento [una scheggia metallica di granata nel corno temporale del ventricolo sinistro del cervello], disse [Dmitri Shostakovich], ogni volta che piegava la testa da un lato sentiva della musica. Aveva la testa piena di melodie, sempre diverse, cui egli attingeva poi nel comporre". In: Olivier Sacks. "L' uomo che scambio' sua moglie per un cappello". Adelphi. (2006) IX ed, p. 191.

NotaSullaNota
Qui c'e' la descrizione di come un 'incidente', causando episodi aciclici di 'quasi lesione', sembrerebbe in grado di generare novita' - acicliche singolarita' di fraseggio, se cosi' si puo' dire - in una mente motivata nell' autoaddestramento per la generazione di riproducibilita' musicale. Quasi come se il frammento di scheggia, agente perturbatore sui cluster neurali adiacenti, formasse una sorta di oscillatore quasistocastico a induzione fraseggiante. Una specie di motore per 'lancio di dadi confinato', capace di generare singolarita' di fraseggio (musicale, in questo specifico caso). Simile nella caratteristica quasistocastica ai fraseggi brevi delle Note pubblicate qui. Una sorta di Tao quasistocastico fraseggiante, in qualche modo.

PostNota
La notizia bibliografica sulla presunta 'scheggia di Shostakovich' la devo a Tamara, mia moglie, anche lei come me acuta nel 'fraseggio associativo', che proprio ieri sera stava rileggendo una seconda copia del libro di Sacks (chissa' dov'e' finita la prima ...).

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